ELEZIONE MARINELLO SOCIETA’ MONNEZZA: IL PD DI RIBERA SI DISSOCIA DAL METOTO USATO PER L’ELEZIONE DI ENZO MARINELLO. QUELLO DI SCIACCA STA IN SILENZIO
“In riferimento alla nomina a componente e Presidente del Consiglio di Amministrazione della nuova SRR per la gestione dei rifiuti dell’ex Presidente ed ex Commissario Enzo Marinello, il PD di Ribera tramite il proprio segretario cittadino Antonino Tornambè ed i suoi Consiglieri Comunali Liborio D’Anna ed Alfonso Catanzaro, sentono il bisogno di esprimere il proprio dissenso rispetto ad una scelta compiuta autonomamente e sicuramente inopportuna”.
Il Pd riberese, dunque, assume una posizione ufficiale. Cosa, invece, che non avviene a Sciacca, dove solo alcuni, tra i quali il consigliere comunale Simone Di Paola, si è dichiarato contro il metodo usato.
Ma ritornando a Ribera, il segretario cittadino Antonino Tornambè ed i Consiglieri Comunali Liborio D’Anna ed Alfonso Catanzaro, ritengono la scelta dell’elezione di Vincenzo Marinello “non condivisibile” e respingono “con forza il tentativo fatto nello scorso Consiglio Comunale da parte di qualche consigliere di maggioranza di attribuire la paternità di tale scelta a tutto il Partito”.
“Il Partito Democratico di Ribera ed i consiglieri che lo rappresentano hanno da sempre operato con trasparenza, avendo come primo obiettivo gli interessi dei cittadini ed il rispetto delle regole, prendendo, riguardo alla gestione dei rifiuti ed in tempi non sospetti, posizioni di forte critica nei confronti della SOGEIR e dei disservizi riscontrati nel Comune di Ribera”, continuano.
Per tali ragioni sentono il bisogno di esprimere “una posizione netta e chiara contro una scelta che non può e non deve essere condivisa e si augurano che nel più breve tempo possibile venga fatta chiarezza da parte del Commissario pro-tempore e degli organi competenti. E’ palese come qualche consigliere di maggioranza per distogliere l’attenzione sul fatto che ancora una volta l’Amministrazione Pace ha alzato le tasse (questa volta sui rifiuti) sposti il dibattito su una nomina che nulla aveva a che vedere con l’ordine del giorno”.