RIDUZIONE INDENNITA’ DIRIGENTI, 12 CONSIGLIERI SCRIVONO AL SINDACO, MAGGIORANZA DIVISA
Intanto sulla questione i dirigenti intervengono con una nota che pubblichiamo: “I tagli sarebbero illegittimi”
Sulla questione della riduzione del fondo di indennità variabili c’è fermento. Nella maggioranza 5 consiglieri, Turturici, Ambrogio, Catanzaro, Settecasi e Augello, dicono di tagliare l’indennità di posizione dei dirigenti. Hanno scritto una lettera riservata al sindaco, ma non hanno presentato ancora una mozione di indirizzo.
Stamattina, 12 consiglieri della maggioranza, Emmi, Dimino, Casciaro, Milioti, Alba, Bono, Falautano, Lombardo, Bentivegna, Graffeo, Pisano e Alonge, hanno scritto al sindaco sostendendo che le norme vigenti, supportando l’argomento anche con una sentenza della Corte dei Conti, che non è possibile. Ma nella lettera hanno scritto anche che sono d’accordo a discuterne in Consiglio comunale, ma sulla scorta di argomenti ragionevoli e non spinti da “suggestioni populiste”.
I consiglieri comunali Salvatore Monteleone e Vittorio Di Natale non si sbilanciano e preferiscono il silenzio. Nè con gli uni, nè con gli altri.
Intanto, in mattinata i 7 dirigenti comunali, Michele Todaro, Filippo Carlino, Venerando Rapisardi, Giovanni Bono, Giuseppe Bivona, Aldo Misuraca e Francesco Calia, hanno diramato una nota.
“Abbiamo assistito nelle ultime settimane – scrivono- ad un dibattito incentrato sulla remunerazione delle posizioni dirigenziali del Comune di Sciacca. Non abbiamo ritenuto di esprimerci con commenti nella consapevolezza che le nostre remunerazioni trovano fondamento nelle leggi, nei contratti collettivi nazionali e nella contrattazione decentrata approvata fin dal 2000 da tutte le Amministrazioni Comunali che si sono succedute nel tempo”.
“Sulla proposta di decurtazione del cosiddetto “fondo”- scrivono- , gli Orientamenti applicativi dell’ARAN e la Circolare del giugno 2013 della Ragioneria Generale dello Stato, hanno con chiarezza stabilito che è illegittimo il taglio lineare delle indennità di posizione dei Dirigenti.
Ove qualcuno possa avere un punto di vista diverso ha il dovere di esprimerlo con puntualità ed argomentazioni, nelle opportune sedi e con il giusto contraddittorio”.
Poi aggiungono: “Ci dispiace, e di ciò chiediamo comprensione alla Politica e alla Città, per aver dovuto utilizzare mezzi di comunicazione che non ci sono consoni. Ma è palesemente inaccettabile, offensiva e pericolosa l’affermazione che l’aumento delle tasse è da attribuire alla responsabilità dei dirigenti, con il rischio di offrire spunti di istigazione e di linciaggio. Vogliamo invece esprimere il nostro più ampio consenso quando si affronta il tema dell’efficienza a cui ancorare la valutazione, compito questo che non spetta ai Dirigenti ma agli organismi a ciò deputati”.
E poi ancora: “Concorriamo ogni giorno, senza limiti di orario e per l’intera settimana, alla ricerca del miglior servizio con la minore spesa, ed abbiamo manifestato il nostro consenso ad interventi di risparmio che l’amministrazione in carica ha voluto conseguire, quando nell’ottobre del 2012 è stato ridotto l’organico dirigenziale, assumendo le responsabilità di detta posizione, senza ulteriore spesa, anzi con un evidente, rilevante risparmio per l’Ente. E’ appena il caso di accennare che tutto ciò non ci distrarrà dalla nostra quotidiana attività, esposta a responsabilità di ogni tipo, e nessun dirigente defletterà dalla ricerca del raggiungimento degli obiettivi che l’Amministrazione in carica intende conseguire.
Da questo momento ritorniamo nel nostro silenzio professionale, ribadendo tutto il nostro impegno per l’Ente presso il quale operiamo ed auspicando un confronto sereno sulle regole.
Confidiamo nei competenti interventi chiarificatori nelle sedi opportune, nella speranza di non dover utilizzare mezzi di tutela che l’ordinamento ci offre”.