MANGIATE E…PAGATE CARAMENTE. AUMENTATA LA TASSA DELLA MONNEZZA DI 1,6 MILIONI DI EURO
Sciacca è una città in cui le tasse sono al massimo. La stangata è arrivata con l’approvazione della maggioranza. I costi della Sogeir al centro delle critiche
La stangatona è arrivata. La tassa della monnezza costa il 55% in più. L’aumento è di 1.610.000 euro, cifra che serve a coprire al 100% il costo della raccolta e smaltimento della monnezza. La delibera di Consiglio comunale è stata approvata da 18 consiglieri della maggioranza, mentre 6 sono stati i consiglieri d’opposizione che hanno votato contro. Dunque, dopo le bricioline del ribasso dell’Imu (solo per pochi e per poca roba) stasera è arrivata la mazzata.
Il costo della raccolta della monnezza fino ad oggi della Sogeir è di 5.251.000 euro. A questa va aggiunta la spesa per i netturbini comunali. Tutti i consiglieri hanno evidenziato che se la copertura del 100% del servizio è un obbligo di legge, è altrettanto vero che i costi del servizio della Sogeir sono aumentati a dismisura. La verità è che attorno alla Sogeri si è creato un muro impenetrabile. E’ stato lo stesso management a crearlo. Ad esempio, proponendo – e facendolo approvare – il Piano Territoriale Sperimentale triennale.
Un piano nel quale il Consiglio comunale non può intervenire nella elaborazione delle tariffe. Un piano blindato per tre anni. Un mostro senza precedenti che ha portato a far costare la raccolta della monnezza a 11 miliardi del vecchio conio all’anno. Il tutto a fronte di un servizio che presenta diverse inefficienze. E’ stato lo stesso sindaco Di Paola ad evidenziare ciò, annunciando anche che vi sono dei controlli in atto che potrebbero indurre l’Amministrazione a non liquidare alcune fatture per inefficienza del servizio. Ha fatto l’esempio dei cassonetti “che sono sporchi e che sono vengono puliti con la cadenza riportata sul contratto tra il Comune e la Sogeir”.
Lo scandalo emerso nel corso del dibattito è che a fronte di una raccolta differenziata che costa ai saccensi 1.600.000 euro, il Comune riceve dal Conai una premialità di appena 10.000 euro. Ma nessuno ha evidenziato che il fallimento più eclatante della Sogeir è la percentuale bassissima della raccolta differenziata. La società della monnezza ha riportato dati significativi sono in Comuni piccolissimi, dove lo sforzo è stato davvero minimo. Ma a Sciacca il dato è sconfortante. Ma la politica non ha responsabilità? A tale interrogativo ha risposto il consigliere comunale affermando che “tanti sindaci e amministratori hanno partecipato al banchetto della Sogeir”. E poi ancora: “La Sogei è convenuta a tanti”.
E per fare un esempio cita i costi annuali del Cda e del Collegio dei Revisori della Sogeir. Il primo costa 250.000 euro l’anno, il secondo 84.000 euro. Un modo per dire che alla spartizione di privilegi la politica non è mancata. Il sindaco Di Paola, nel corso della sua replica, ha annunciato di puntare tutto sul nuovo sistema improntato al perimetro urbano. Pensa all’Aro che racchiuda tutti i costi del settore della pulizia, dalla monnezza allo spazzamento, dalla scerbatura alla pulizia delle spiagge. Nell’intervento dei consiglieri comunali è emersa una verità cruda: in questi anni non vi è stata una vera azione di controllo e di verifica dei costi del servizio. Insomma, si è proceduto con gli occhi bendati, o a scatola chiusa.
Mario Turturici ha detto chiaramente che non intende più procedere all’aumento delle tasse in questa città. Ha evidenziato come la gestione in house sia stata fallimentare e come il costo sia aumentato da 2,5 milioni di euro con la gestione Bono-Sap agli attuali 5.5 milioni della Sogeir. Turturici ha messo le mani in avanti sostenendo che adesso è il tempo di pesnare seriamente ai tagli e alla riduzione della spesa pubblica improduttiva.
Di fronte all’escalation dei costi si rimane basiti. Dai 3.917.000 milioni di euro del 2004 si è passati agli attuali 5,5. Alla fine, i 18 consiglieri di maggioranza hanno approvato l’aumento “con tristezza e amarezza”. Ai saccensi non rimane altro che mangiare e pagare caramente.