COMPLESSO SAN DOMENICO, 40 ANNI DI INCURIA. E POTREBBE DIVENTARE UN ALBERGO

E’ ormai un evidente simbolo di inefficienza della pubblica amministrazione l’immobile che sorge tra le piazze Scandaliato e Rossi

Anni di abbandono e di degrado a causa della proprietà divisa a metà tra Comune e Provincia. Oggi che le casse degli enti pubblici sono a secco, il complesso monumentale San Domenico, ex convento, una delle strutture di maggior pregio artistico e culturale della città di Sciacca, invece che museo e polo culturale, potrebbe diventare addirittura albergo, nelle mani probabilmente di un privato.

E’ ormai un evidente simbolo di inefficienza della pubblica amministrazione l’immobile che sorge tra le piazze Scandaliato e Rossi, nel cuore pulsante del centro storico di Sciacca. Gran parte dei locali sono cadenti, quelli accessibili vengono utilizzati dal Comune per un paio di uffici decentrati e un magazzino, dalla Provincia regionale, ormai ex, per l’Urp e in uso ad un paio di associazioni. Il lato mare dell’edificio è in parte transennato.

Il complesso monumentale fino a 40 anni fa ha ospitato una scuola, poi è stata chiusa per evidente degrado strutturale. Occorrevano fondi per un corposo rifacimento, ma Provincia e Comune non sono mai riusciti a mettersi d’accordo. Negli anni ’80 ci fu un tentativo dell’allora dirigente comunale, ma anche influente figura politica della città, Gaspare Falalutano, di richiedere alla Regione i fondi necessari per farne un centro di aggregazione giovanile e culturale. La Regione concedeva contributi a pioggia, ma quel progetto non ebbe probabilmente un’adeguata sponsorizzazione. Nel frattempo l’incuria regnava. Provincia e Comune trovano l’intesa nel 2007 (anche stavolta con la presenza di Falautano, nella veste di presidente della Lega Navale): un ente si occupa della progettazione, l’altro si inserirlo in una delle richieste di inserimento nelle opere da finanziare con fondi europei. Si arriva al 2010: il progetto prevede interventi per complessivi 8 milioni di euro.

La proposta viene fatta su quattro distinte linee di intervento del Programma Operativo FESR Sicilia 2007/2013 nell’ambito delle procedure di cui all’Asse VI “Sviluppo Urbano Sostenibile”. Ma va male, il progetto viene escluso dal finanziamento. Pochi giorni fa l’ex convento San Domenico spunta a sorpresa nel piano di valorizzazione e dismissione che il Comune di Sciacca ha presentato nell’ambito dell’iter per l’approvazione del bilancio di previsione.

Nella relazione si legge che “l’obiettivo essenziale è finalizzato essenzialmente al riutilizzo del complesso architettonico di San Domenico mediante una destinazione mista alberghiera e polifunzionale per la promozione del territorio e delle risorse del luogo”. Spunta per la prima volta la parola “destinazione alberghiera”, ma secondo quanto asserisce in questi giorni l’opposizione locale l’altro proprietario, la ormai ex Provincia, non sa nulla. Nel frattempo il complesso monumentale è ancora lì che attende: la politica continua a non riuscire a salvaguardare, valorizzare e sviluppare il proprio grande patrimonio di arte e cultura.

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