PALAZZO IN PIAZZA LIBERTA’, LE SPIEGAZIONI DELL’ARCHITETTO GIUSEPPE BIVONA

“L’istruttoria ha tenuto conto anche delle previsioni contenute nell’adottando P.R.G. al fine di confrontare l’ipotesi progettuale proposta con le scelte regolatrici riportate nelle previsioni del nuovo strumento urbanistico generale”

Sulla vicenda relativa alla costruzione del palazzo di 8 piani a ridosso della piazza Libertà, alle spalle dell’ex stazione di rifornimento Esso, riceviamo una lunga precisazione da parte del dirigente comunale, architetto Giuseppe Bivona. Pubblichiamo la nota perchè riveste grande rilevanza dell’interesse pubblica, e anche per il fatto che ha suscitato diverse perplessità.

Spett/le Corriere di Sciacca. Venuto a conoscenza soltanto oggi dell’intervento dell’avvocato Stefano Scaduto,  pubblicato sulla vostra testata giornalistica los corso 23 otobre, riportato nelle pagine di cronaca, relativamente ai “dubbi” sollevati sulla costruzione dell’edificio in Piazzetta Libertà, colgo l’occasione per fornire non solo all’estensore ma anche a quei soggetti che della vicenda, non avendo chiesto accesso agli atti, sconoscono l’attività endoprocedimentale e i documenti posti a supporto del provvedimento di concessione edilizia rilasciato alla ditta Craparo Federico & C. per la realizzazione dell’intervento edilizio.

E’ sin troppo facile e scontato buttare in politica ogni evento che si verifica nella città, considerando peraltro le molte vicende che negli ultimi anni l’Avv. Scaduto ha attenzionato, con i conosciuti esiti. A me corre l’obbligo fornire alcune precisazioni esclusivamente sugli aspetti tecnico-urbanistici riportati nell’articolo che evidenziano inesattezze, valutazioni errate o destituite di fondamento, determinate sicuramente dalla non conoscenza dell’attività istruttoria relativa al progetto in discussione. Eppure, almeno il buon senso avrebbe dovuto consigliare di richiedere l’accesso agli atti prima di esporsi in considerazioni non verificate.

L’ufficio sulla questione ha sempre assicurato l’acquisizione della documentazione a tutti i soggetti privati ed anche alle associazioni ambientaliste, che ne hanno fatto richiesta, fornendo ogni chiarimento. Preliminarmente, si fa presente che l’intera area interessata dalla costruzione e dalle sue pertinenze esterne ricade in zona di completamento di tipo “B”, alla quale è stata assegnata dal vigente strumento urbanistico una densità fondiaria fra le più elevate (mc./mq.5,00) in ambito territoriale.

Detta area risulta ubicata al di fuori dal vincolo paesaggistico dal centro storico, imposto con verbale n.71 del 22.11.2002 dalla Commissione Provinciale per la Tutela delle Bellezze Naturali e Panoramiche istituita presso la Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Agrigento, peraltro mai convertito in Decreto Assessoriale. Non sussisteva né sussiste, pertanto, alcun obbligo di acquisire il preventivo N.O. da parte dell’Ente preposto alla tutela del vincolo.

Per ulteriore scrupolo, della circostanza è stato chiesto parere all’Ufficio Legale di questo Comune, che confermava le valutazioni dell’ufficio ed esprimeva il proprio favorevole avviso al rilascio del provvedimento concessorio. Per la dovuta attenzione al particolare contesto urbano, l’ufficio ha, comunque, interpellato per le vie brevi l’Ente, anche al fine di acquisire indicazioni in ordine ad eventuali prescrizioni che si sarebbero potute porre sul provvedimento finale.

La risposta fornita è stata che, proprio in ragione della sua ubicazione, l’Ente, ove formalmente interpellato, non avrebbe potuto imporre alcuna prescrizione o limitazione esulando la questione posta dall’ambito di intervento, ma avrebbe espresso declaratoria a non pronunciarsi.

Nonostante ciò, si è ritenuto di dover apporre specifiche prescrizioni di valenza ambientale proprio “nella considerazione della caratterizzazione storico/culturale dell’ambito di intervento”.

Il progetto proposto ha tenuto conto sia della presenza della condotta fognaria (ristrutturata a seguito degli eventi del dicembre 2009), distaccandosi da essa nella misura prescritta dall’art.889 delle norme civilistiche per garantire l’effettuazione di eventuali interventi manutentivi, sia delle prescrizioni dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente – Serv. 4 – Piano per l’Assetto Idrogeologico con le quali, in considerazione dell’avvenuto cedimento della piazzetta, delle cause che l’avevano determinato e della natura del terreno, era stato imposto il monitoraggio per un anno dell’intera area.

Il progetto, ancora, non ha determinato alcuna continuità strutturale con le opere di contenimento in c.a. realizzate dal Comune. Sono stati mantenuti sulla piazzetta gli accessi preesistenti già ancor prima della collocazione dell’impianto di distribuzione carburanti Esso (impianto delocalizzato dal centro storico per intervenuta norma di legge), nonché garantito il solo ingresso all’erigendo edificio riproponendo una previgente servitù di accesso costituita dall’originario ingresso alla vetusta costruzione, oggi demolita.

Di tale circostanza si potrà fornire, comunque, documentazione grafica e fotografica.

In tutte le piazze, piazzette o slarghi, non solo della città di Sciacca ma di tutte le città, comunque destinati (a viabilità, percorsi pedonali, parchi, parcheggi, ecc.) e ricadenti in ambito urbano, sono presenti oltrechè garantiti gli accessi privati preesistenti. Nessuna ulteriore innovazione ha, pertanto, gravato la fruizione del parcheggio, come realizzato dal Comune, così come nessuna limitazione al godimento delle mura medioevali della città determina la realizzazione dell’edificio, che occuperà circa la metà dello sviluppo della piazzetta. L’edificio è, per norma, dotato di parcheggi pertinenziali privati, determinati in misura regolamentare, che non ricadono sulla piazzetta e non aggraveranno, pertanto, l’utilizzo della funzione pubblica assegnata all’area.

L’istruttoria ha tenuto conto, infine, delle previsioni contenute nell’adottando P.R.G. al fine di confrontare l’ipotesi progettuale proposta con le scelte regolatrici riportate nelle previsioni del nuovo strumento urbanistico generale. E ciò per prassi adottata dall’ufficio ed oramai consolidata, applicata a tutti i nuovi fatti urbanistici che determinano varianti o rilevanti insediamenti territoriali che possano incidere sull’assetto territoriale, al fine di non determinare stravolgimenti con gli atti di pianificazione in itinere. E le nuove previsioni urbanistiche ribadiscono l’attuale zonizzazione assegnando la medesima densità fondiaria, con la esclusione dell’area sottoposta a rischio geomorfologico, vincolata, pur se ridotta nella estensione a seguito della modifica apportata al P.A.I.. Il progetto esaminato si conforma alle previsioni del nuovo P.R.G. e tiene conto della nuova situazione vincolistica.

Dopo aver fornito alcuni dei chiarimenti dovuti e riservandoci di fornirne tutte quelle ulteriori che il Dott. Scaduto od anche Cittadinanzattiva-Tdm ed altre associazioni vorranno richiedere, corre, ancora, l’obbligo di precisare che gli uffici assolvono al gravoso compito di contemperare le legittime richieste dei proprietari che esercitano il loro diritto ad edificare con l’applicazione rigida delle norme, dei regolamenti, delle leggi oltreché dei consolidati orientamenti giurisprudenziali che disciplinano la materia edilizia, evitando di esporre il Comune a contenziosi che, inevitabilmente, sfociano in azioni risarcitorie, come il Dott. Scaduto, affermato amministrativista, ben dovrebbe conoscere.

Lo scrivente ufficio per due recenti provvedimenti esperiti per l’ annullamento in autotutela di concessione edilizia, proposti sia nelle forme ordinarie che con procedura tacitamente assentita, che sono stati adottati nell’esclusivo interesse pubblico e che riguardavano ambiti di particolare interesse ambientale, è stato gravato, da un lato, da procedimenti promossi dai privati interessati per il riconoscimento del danno emergente e, dall’altro, da istruttoria per presunto danno erariale avviata dall’Organo di Controllo Contabile.

Una domanda, per ultimo, vorrei formularla al Dott. Scaduto. Considerato che la proposta edilizia in discussione è stata rimessa nel 2008 ed il procedimento (al netto dell’evento del 2009, della realizzazione delle opere di contenimento e del conseguente periodo di monitoraggio dell’area) si è concluso nel 2013; che nell’intercorrente periodo il Dott. Scaduto si è proposto per l’elezione a Sindaco di questa città, nella ipotesi che fosse stato eletto alla principale carica cittadina, alla luce di quanto esposto e sulla scorta della disciplina giuridica e normativa vigenti in materia, quale indirizzo sulla questione avrebbe fornito agli uffici per garantire contestualmente lo jus aedificandi, il rispetto delle leggi e la tutela dell’ambiente, senza esporre l’Ente a presunti danni erariale e determinare nei confronti degli uffici azioni di responsabilità o, addirittura, l’applicazione di sanzioni pecuniarie, come ha recentemente disposto la Giunta Regionale con una recente proposta di legge in materia di snellimento delle procedure amministrative?

Colgo, per ultimo, l’occasione per informare le Organizzazioni di Cittadinanzattiva-Tdm che quella dei Procuratori dei Cittadini (mancano solo gli “Avengers”!) che nessuna violazione edilizia o urbanistica è stata perpetrata in C.da Perriera. Il citato Programma Integrato, approvato dalla Regione Siciliana con D.P.R.S. n.205/XIV-D.R.P. del 02.06.2000, regolarmente pubblicato sulla G.U.R.S., è stato realizzato in conformità al progetto assentito.

Sulla regolarità del P.I. si sono già espressi , con distinti gradi di giudizio, sia il T.A.R. che il C.G.A., che hanno visto soccombente il privato che aveva adito i due Organi Giurisdizionali. Così come gli interventi edilizi privati citati, già oggetto di accertamenti da parte degli Organi di Polizia Giudiziaria. Con il superficiale dissenso risulta facile oltreché comodo alzare i toni attraverso il web, senza alcun confronto dialettico con le controparti, avanzare dubbi o critiche – ancorchè false e prive di fondamento – senza conoscere i fatti, dimostrando incapacità a proporre soluzioni, tenendosi al di fuori da ogni diretta responsabilità e senza sporcarsi le mani.

Per quanto sopra e fermo restando la disponibilità a fornire, ancora, ogni ulteriore chiarimento, ogni atto o documento disponibile sulle questioni sollevate, resta sempre salva ed impregiudicata la possibilità di avanzare, avverso i rispettivi procedimenti, formali ricorsi o denunce nelle sedi che le predette associazioni riterranno opportuno adire. L’ufficio, di contro, si riserva fina da ora di avviare ogni azione a tutela e a garanzia della posizione degli uffici e del Comune. Scusandomi per la lungaggine, ma i “dubbi” sollevati meritavano puntuali e dettagliati chiarimenti, colgo l’occasione per porgere cordiali saluti.

Arch. Giuseppe Bivona

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