PORTO EMPEDOCLE, SEQUESTRATO IL CANTIERE DEL RIGASSIFICATORE

La polizia su disposizione della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, ha apposto i sigilli in particolare in relazione ad una ditta che avrebbe avuto alcune opere in subappalto, il cui capocantiere sarebbe un esponente della famiglia mafiosa di Porto Empedocle.

Sono ancora in corso le indagini per accertare ulteriori attività illecite nella realizzazione dell’impianto il cui costo si aggira sui 650 milioni di euro. Il provvedimento di sequestro è stato emesso dal tribunale di Palermo, dietro richiesta di tre magistrati della Dda Rita Fulantelli, Emanuele Ravaglioli e Geri Ferrara. L’area sequestrata è quella dove attualmente è conferito il materiale pietrisco, cui utilizzo è previsto per il compattamento del suolo e per la realizzazione della scogliera posta a protezione del rigassificatore.

Sulla vicenda ci sono due indagati, entrambi funzionari di Nuove Energie gruppo Enel. L’accusa è frode nelle pubbliche forniture con l’aggravante di aver favorito la mafia. Acquisita diversa documentazione relativa alla fornitura di materiale pietrisco. Sequestrati anche vari campioni di roccia al fine dell’effettuazioni di analisi.

Il rigassificatore di Porto Empedocle avrà una capacità 8 miliardi di metri cubi di gas (pari a circa il 10% del mercato italiano) e richiederà un investimento complessivo di oltre 650 milioni di euro e sarà gestito dalla società Nuove Energie controllata per il 90% da Enel e per il restante 10% da altri imprenditori.

L’amministratore delegato Giuseppe Luzzio ha dato l’avvio dei lavori nei mesi scorsi, (la cui durata è prevista fra i 3 e i 4 anni). La maggior parte del gas dovrebbe arrivare via mare dalla Nigeria ma altri approvvigionamenti partiranno anche dall’Algeria, dall’Egitto, dal Qatar e dagli Emirati Arabi.

Nuove Energie, con una tantum, verserà nelle casse comunali 12 milioni di euro oltre alla quota annuale prevista nel corso dell’opera di 1,8 milioni di euro indicizzati. A queste somme andranno ad aggiungersi la percentuale dello 0,025% per ogni mille metri cubi rigassificati come bonus energia e una parte di queste risorse potrà essere devoluta alla cittadinanza locale per l’abbattimento dei costi delle bollette del gas.

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