IL MOVIMENTO ART. 4 SI FA IN QUATTRO CON GIOVANNI DI CARO E CRITICA L’OPERATO DEL SINDACO

“Improcrastinabile un chiarimento politico che dia nuovo slancio all’azione amministrativa”

Il gruppo Consiliare di “Art. 4” lievita a 4 consiglieri comunali con l’adesione di Giovanni Di Caro. Prima avevano aderito i consiglieri comunali Giuseppe Tortorici, Tommaso Pedalino e Rino Messina.

Per il gruppo consiliare, che fa riferimento al deputato regionale Totò cascio, l’Amministrazione comunale “nonostante i precedenti ed accorati svariati richiami ad una azione di serio rilancio, si è caratterizzata per tutta una serie di scelte, quantomai azzardate, condivise solamente da occasionali maggioranze”.

I 4 consiglieri comunali accusano il sindaco pace di aver “disatteso l’impegno  ad operare nel solco di scelte concordate con le forze politiche”, mentre il “reiterarsi di comportamenti e proposte in totale assenza di prospettive di respiro collettivo”, portano il gruppo consiliare a “non poter mantenere sine die, nell’esclusivo interesse della propria comunità, il ruolo certamente ininfluente che ad oggi il Sindaco ha voluto assegnare ai rappresentanti di Art. 4”.

Pedalino, Tortorici, Messina e Di Caro fanno l’elenco dei problemi che attanagliano la città. Per quanto riguarda la Girgenti Acque, i quattro chiedono che “nelle more dello svolgimento del dibattito consiliare” il sindaco dica la sua “posizione ufficiale e le iniziative che intende proporre sulla scia di quanto attivato da altri comuni, non ultimo Sciacca”.

Poi passano ad evidenziare la “carenza di decoro urbano della nostra città che ha stancato la nostra comunità e che si caratterizza per la mancata pulizia delle strade e per l’assenza di impellenti interventi di scerbatura, rendono improcrastinabile la rivisitazione delle politiche gestionali”.

Nel mirino del gruppo consiliare Art. 4 entrano pure “i disservizi dei Dipartimenti, a partire dall’Ufficio Tecnico Comunale, fulcro di qualsiasi ripresa economica e produttiva della comunità, di imprese ed artigiani”.  I quattro consiglieri non hanno “constatato nessun riscontro all’ultimatum ufficialmente rassegnato da una forza politica”, e pertanto chiedono al primo cittadino “le sue intenzioni ad intervenire con concrete decisioni”.

“A fronte di tutto ciò si è operato ad un aumento progressivo delle imposte e delle tasse comunali a carico dei cittadini, senza determinare un miglioramento della qualità dei servizi resi alla comunità”, continuano.

Sulla scorta dei problemi evidenziati, i quattro ritengono “improcrastinabile un chiarimento politico che dia nuovo slancio all’azione amministrativa con l’obbiettivo di rilanciare in quest’ultimo scorcio di consiliatura quei progetti di ampio respiro che inizialmente erano stati annunciati e che oggi segnano amaramente il passo”.

 

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