TRIVELLAZIONI: NEL DECRETO DI RIORDINO CI SONO DELLE NOVITA’

E’ apparsa ieri la notizia sul sito del Ministero sviluppo economico del “riordino delle zone marine aperte alla ricerca e coltivazione di idrocarburi” tramite decreto a firma del Ministro Zanonato. “Il decreto determina un quasi dimezzamento delle aree complessivamente aperte alle attività offshore, che passano da 255 a 139 mila chilometri quadrati, spostando le nuove attività verso aree lontane dalle coste e comunque già interessate da ricerche di Paesi confinanti, nel rispetto dei vincoli ambientali e di sicurezza italiani ed europei. In particolare, il decreto determina la chiusura a nuove attività delle aree tirreniche e di quelle entro le 12 miglia da tutte le coste e le aree protette, con la contestuale residua apertura di un’area marina nel mare delle Baleari, contigua ad aree di ricerca spagnole e francesi.” Non è chiaro se il decreto si applichi anche alle richieste di ricerca e coltivazione già richieste ma non ancora rilasciate.

“Attendiamo nei prossimi giorni la pubblicazione del decreto – commenta oggi Mario Di Giovanna nel suo blog – per meglio comprendere l’ambito di applicabilità. Se il decreto non trovasse applicazione per le richieste di ricerca e coltivazione già presentate – dice ancora – nulla cambierebbe rispetto ad oggi. Infatti, quasi tutta la nostra costa, è stata oggetto di richieste di Ricerca già prima del 2010. Quindi le compagnie petrolifere che hanno già presentato domanda al Ministero  potrebbero tranquillamente ottenere le autorizzazioni per l’installazione di piattaforme petrolifere sottocosta

Se, come speriamo – continua – invece il decreto si dovesse applicare anche alle vecchie richieste, sarebbe una straordinaria ed inattesa novità, anche in considerazione del fatto che il Parlamento italiano con ampia maggioranza (PD-PDL Scelta Civica) meno di un mese fa aveva bocciato un emendamento che mirava a ripristinare il limite delle 12 miglia anche per le richieste antecedenti al 2010”. Se dovesse essere confermata, l’interpretazione della norma a noi favorevole, il Ministro Zanonato, smentirebbe clamorosamente, quelle eccezioni di incompatibilità economica, portate avanti dalla Commissione Bilancio e fatte proprie dai parlamentari del nostro territorio (Senatori  Ruvolo e Marinello).

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