LARGO MARTIRI DI VIA FANI – L’ASSESSORE TRAMUTA: “ONORE ALLA VERITA’”
“Ieri mattina abbiamo appreso dal sito corrieredisciacca.it, la verità sull’intero iter che ha portato alla deliberazione della somma di 8,6 milioni di euro per la ricostruzione delle palazzine di Largo Martiri di via Fani, che è avvenuta subito dopo la nostra azione civile di protesta e l’incatenamento di amministratori e consiglieri, avvenuto davanti Palazzo D’Orleans a Palermo”.
Lo afferma, in una nota diramata, l’assessore Baldassare Tramuta. “Grazie al Corriere di Sciacca – aggiunge l’assessore Tramuta – è stato sancito che quell’azione forte di protesta, che qualcuno vicino al Governo Crocetta definì una farsa, è stata determinante per ottenere il finanziamento. Che le azioni di protesta congiunte tra cittadini, istituzioni locali e consiglieri comunali hanno accelerato l’iter burocratico”.
Baldassare Tramuta sottolinea come “continuiamo a non capire perché uomini vicini al presidente Crocetta continuano a provocare le istituzioni locali, cosa che fanno dal primo momento dell’insediamento del nuovo Governo regionale. Continuiamo a non capire perché non si vuole dare merito alla cittadinanza e ai consiglieri comunali, che attraverso le loro azioni hanno contribuito ad accelerare l’iter burocratico per il finanziamento delle palazzine di Largo Martiri di via Fani”.
La vicenda che riguarda gli alloggi di Largo Martiri di via Fani è nota perchè ha suscitato tante proteste, sollecitazioni. Anche la visita a Ribera del Presidente Crocetta nel corso della campagna elettorale. Aveva assunto precisi impegni, ma poi sulla vicenda era calato il silenzio. Senza dubbio una mancanza di comunicazione tra la Regione e il Comune. Insomma, tra le Istituzioni.
“Perché provocare invece di ringraziare?”, è l’interrogativo di Tramuta, il quale aggiunge: ” Perché invece di occuparsi di cose importanti, per la Sicilia e per l’intero territorio, si continua a sprecare tempo con inutili provocazioni? Quale obiettivo si vuole raggiungere?”.
“Nessuno – conclude l’Assessore – sta mettendo in dubbio che la somma non si sarebbe deliberata, ma alla luce della verità che è venuta fuori, è innegabile che le varie azioni di protesta, culminate con l’incatenamento di amministratori e consiglieri comunali a Palermo, lo scorso 6 giugno, abbia dato una forte spinta e abbia accelerato i tempi”.