RIMPASTO GIUNTA? O SOLO CAPRO ESPIATORIO?
Editoriale di Filippo Cardinale
La maggioranza fibrilla un po’. Anzi, parecchio negli ultimi tempi. Giuseppe Ambrogio, che solitamente esce allo scoperto con la funzione di nunzio di chi, invece, se ne sta dietro le finestre per non farsi notare, invoca il rimpasto di giunta. La motivazione starebbe nel fatto che alcuni assessori non sono all’altezza di dare concretezza al mandato del sindaco. O meglio, di contribuire alla realizzazione di quella svolta annunciata urbi et orbi.
L’ipotesi di Ambrogio non regge perché la giunta è piuttosto blindata. A farne le spese sarebbe chi non ha copertura politica e paradossalmente è l’unica presenza femminile nella giunta. Chi dovrebbe roteare, altrimenti? Certo no quegli assessori che hanno scelto di dimettersi da consigliere comunale. Certo no chi, pur spostandosi verso sinistra, conta tre consiglieri comunali. Certo no, chi, caso raro, sta operando con una certa dinamicità e con esperienza maturata. Certo no chi doveva immettere nuove idee nel gestire le proprie deleghe. Certo no chi ha la copertura dell’alleato più consistente del sindaco.
Il lato debole, dunque, rimane chi non trova copertura politica. Indicarla come capro espiatorio sarebbe un gesto davvero miserevole. La gatta da pelare per il sindaco è davvero impegnativa. Faccia prevalere la sua autorevolezza. E se deve imprimere maggiore velocità ad alcuni assessori, lo faccia in purezza, puntando sulla meritocrazia e non sulla partitocrazia. Ne va di mezzo il suo vissuto politico.
Sul brusio della sua maggioranza usi quel campanello che impugnava quando era presidente del consiglio comunale. Sulla questione c’è bisogno di chiarezza, e non di silenzio.