ARRESTATO IL COMANDANTE DEI CARABINIERI DI SAMBUCA DI SICILIA: IPOTESI DI CONCUSSIONE

Si sarebbe fatto consegnare 600 euro in contanti per il pagamento di una multa inesistente

Aveva appena incassato seicento euro in contanti da un imprenditore edile. A far scattare le manette ai polsi di Luigi Sapienza, 53 anni, di Partinico, dal 2011 comandante della stazione dei carabinieri di Sambuca di Sicilia sono stati i suoi stessi colleghi della polizia giudiziaria e del nucleo radiomobile della compagnia di Sciacca, agli ordini del maggiore La Rocca.

Il maresciallo Sapienza, arrestato in flagranza di reato, deve rispondere del reato di concussione da induzione. Il provvedimento restrittivo è scattato dopo che i militari hanno scoperto che, durante un controllo effettuato dallo stesso comandante presso un cantiere, questi aveva contestato all’imprenditore titolare alcune piccole infrazioni, relative per lo più al fatto che gli operai dipendenti della ditta erano sprovvisti di appositi tesserini identificativi.

Il maresciallo Sapienza avrebbe fatto credere alla sua vittima di aver elevato a suo carico una contravvenzione dell’importo di 600 euro, invitandolo dunque a presentarsi personalmente in caserma per effettuare il relativo pagamento che, questa l’importante precisazione, sarebbe dovuto avvenire in contanti. Ma i carabinieri della compagnia di Sciacca, che pare lo tenessero d’occhio già da diverso tempo, avevano scoperto tutto.

Avevano così appreso che Sapienza non aveva elevato alcuna contravvenzione all’ignaro imprenditore, e che quei soldi evidentemente avrebbero avuto una destinazione ben diversa, cioè le tasche del maresciallo.

La procura della repubblica di Sciacca ha così autorizzato il nucleo radiomobile e l’aliquota carabinieri della polizia giudiziaria concordare con l’imprenditore, con il quale nel frattempo erano stati stabiliti i dovuti contatti, il momento in cui sarebbe dovuto avvenire il materiale scambio del denaro, così da poter inchiodare Sapienza alle sue responsabilità.

Le banconote erano state fotocopiate. Sapienza le aveva nascoste nella sua stanza, ma è stato lo stesso maresciallo ad indicare ai suoi superiori dove si trovassero i soldi. Carabinieri che hanno voluto intervenire direttamente fornendo, nelle more che la vicenda giudiziaria adesso segua il suo corso e che Sapienza venga giudicato, la dimostrazione di essere i primi a voler fare pulizia al proprio interno.

Adesso il maresciallo è detenuto nel carcere di Agrigento, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Si attende per le prossime ore l’udienza di convalida del fermo da parte del giudice per le udienze preliminari del tribunale di Sciacca Giuseppe Miceli. Nei prossimi giorni ci sarà l’interrogatorio di garanzia. Il maresciallo Sapienza è assistito dall’avvocato Francesco Giambalvo del foro di Sciacca.

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