MENTALITA’ DOMINANTE: ME NE FREGO DEGLI ALTRI
La personale interpretazione del parcheggio diffusa in città
Abbiamo, con una certa costanza, dedicato articoli che scandagliano una culura che impera nella nostra città: il menefreghismo verso l’altrui. Abbiamo scritto più volte che domina in questa città l’idea che ognuno può fare ciò che vuole, cioò che pensa. Molto probabilmente tale idea è confortata dal fatto che mancano i controlli.
La cultura dominante del menefreghismo si esprime, in modo evidente, anche con l’uso della auto. Basta guardarsi attorrno. La maggior parte degli automiobilisti sconosce i segnali stradali, la precedenza. Il parcheggio selvaggio è di rigore. Guai a non farlo.
Per esprimere bene il concetto, prendiamo in supporto la foto che ci ha inviato un nostro lettore. Ritrae un’autovettura parcheggiata fino ad ostacolare un accesso al mare di via Lido.
Questo egregio rapprsentante della cultura menefreghista, pur di non fare qualche salutare metro a piedi posteggiando in maniera civile, ha pensatop di parcheggiare l’auto ostacolando l’accesso. Avrà pensato: “ma perchè devo fare diversi metri a piedi se posso posteggiare come cavolo mi pare? Tanto, in questa città i controlli sono rari”.
Se si analizza in profondità l’atteggiamento di questo automobilista emerge un gran lavoro di pensiero. Questi, oltre a pensare che i controlli scarseggiano e che può fare ciò che gli pare, ha svolto anche degli impegnativi calcoli. Mentalmente ha preso le misure per lasciare lo spazio ad una taglia 38. Trenta centimetri per “consentire” agli altri di passare nello spazio tra la recinzione e la sua auto. Ad altri può bastare, lui ha preso tutto lo spazio, tra l’altro sulle strisce pedonali.
Questo automobilista ha calcolato la “giusta” misura, secondo il suo altruismo, da lasciare agli altri. Ma non ha calcolato che in caso di emergenza, qualche bagnante colto da malessere per esempio, l’ambulanza avrebbe difficoltà, e i modo particolare i medici e gli infermieri che dovrebbero utilizzare la barella per raggiungere la spiaggia. Nè ha calcolato che ha posteggiato dove non è consentito, recando disagi ad altri.
Questa è l’idea che domina in città. Ognuno è libero di ledere il diritto altrui.