GIRGENTI ACQUE SOTTO TIRO INCROCIATO. IL SINDACO DI RAFFADALI CHIEDE INTERVENTO DELLA PROCURA. “VERIFICHI LA LEGALITÀ DELLA GESTIONE”
“E’ necessario che il Commissario dell’Ato Idrico, che non può restare cieco e sordo a fronte della gravità della situazione, riunisca immediatamente gli amministratori comunali”.
A chiederlo è il sindaco di Raffadali, Giacomo Di Benedetto, a seguito delle pesanti accuse mosse dall’ex amministratore delegato di “Girgenti Acque”, Carmelo Salamone, nei confronti della stessa società che gestisce il servizio idrico integrato nel territorio agrigentino.
E, intanto, in attesa che venga indetta la seduta, i sindaci si sono autoconvocati per domani pomeriggio, alle ore 17, al Collegio dei Filippini, ad Agrigento.
“E’ indispensabile una seduta urgente – aggiunge il sindaco – per avviare un ragionamento complessivo sulle dinamiche da attivare in ordine ad una vicenda che sta assumendo una connotazione davvero seria e preoccupante. Auspichiamo che la magistratura faccia piena luce su quanto denunciato, attraverso i mass media, da Salamone. Per quanto riguarda, ad esempio, la situazione di Raffadali, la gestione del servizio è pessima – sottolinea Di Benedetto – ci sono continue rotture e ritardi nel ripristino. L’erogazione idrica avviene ogni 10 giorni. Per non parlare poi dei danneggiamenti stradali dovuti alla perdita di acqua dalle condutture e del pesante aumento delle bollette per il servizio idrico che interessa comunque tutta la provincia. Insomma un quadro generale che non può e non deve farci restare con le mani in mano. Occorre subito un’azione determinata, incisiva e concreta – conclude Giacomo di Benedetto – per provare a porre fine ad un contesto di disagi, disservizi e ingiustizia sociale che ha raggiunto ormai livelli insopportabili”.