L’ENNESIMA SPARATA RAZZISTA DI CALDEROLI. E’ ORA DI MANDARLO FUORI DALLE ISTITUZIONI
Di Giuseppe Di Giovanna
E così ci risiamo È di ieri la notizia che il molto poco onorevole Calderoli, detentore, nella qualità di Vice Presidente del Senato, di una delle più alte cariche della Repubblica, si è espresso nei confronti del Ministro Kyenghe con parole pregne del più becero odio razziale. Ho sempre vissuto nell’illusione di vivere in un Paese imperfetto si, ma sostanzialmente immune dalla lebbra del razzismo. Ho anche pensato che l’infamia delle leggi razziali, volute da Mussolini e firmate da un Savoia, possano essere state solo dovute alla oscena emulazione della pazzia hitleriana e non ad un sentimento di odio razziale realmente provato.
A come pare la mia era solo una pia illusione. In questa terra che diede i natali all’Impero di Roma dove anche un Nero Africano (il Libico Settimio Severo per citarne solo uno) poteva diventare Imperatore, in questa terra dove sotto Federico II (Stupor Mundi) il Cristianesimo e l’Islam convissero in pace ed armonia lasciando, a distanza di quasi un millennio, a noi Siciliani un impareggiabile senso della Multi Etnia, in questa stessa terra un Vice Presidente del Senato si permette di infangare la Nostra Storia e la Nostra Civiltà, esponendoci al disprezzo dell’intera opinione pubblica mondiale.
Ora basta! “Muovasi la Capraia e la Gorgona” direbbe Dante, ma questa volta è giusto che l’indignazione e la rabbia di quanto di sano vi è nella Società Italiana travolgano gli equilibri politici e pretendano le immediate dimissioni e la emarginazione di questo disgustoso individuo. E che non finisca con le solite inqualificabili scuse di facciata.
Gli infantili giochi di una alleanza politica che tenta di governare l’Italia in questo difficile momento non possono spingersi fino al punto di calpestare i valori più profondi della Nostra Identità Storica.