TRUFFA E TURBATIVA D’ASTA, ASSOLTI CON FORMULA PIENA LILLO CIACCIO E MICHELA GESU’

Ciaccio e Gesù hanno subito due processi, uno anche per peculato. In ambedue sono stati assolti con formula piena

Il giudice monocratico del Tribunale di Scoacca, Cinzia Alcamo, ha assolto i medici Lillo Ciaccio e Michela Gesù dall’accusa di turbativa d’asta e truffa. 

L’ematologo Lillo Ciaccio e la biologa Michela Gesù sono stati assistiti dagli avvocati Giovanni Vaccaro, Salvatore Mannino e Tommaso Farina. Nella discussione di oggi anche il pubblico ministero Giovanni Lucio Vaira ha chiesto l’assoluzione.

Assolti anche Giorgio Giannella, legale rappresentante della Lagitre srl, assistito dall’avvocato Giuseppe Picone, e Giorgio Mari, legale rappresentante della Fresenus Hemicare Italia, srl, difeso dall’avvocato Cosimo Zaccaria del Foro di Modena. 

Si chiude, così, oggi il “ciclo” dei processi a carico di Ciaccio e Gesù.  In un precedente processo per peculato, Ciaccio e Gesù sono stati assolti pure con formula piena.

Inoltre, in precedenza, il  giudice del lavoro ha riconosciuto illegittimo il licenziamento da parte dell’Asp, condannato la stessa al risarcimento del danno pari a 493.000 euro.

I procedimenti giudiiari cui sono stati sottoposti Ciaccio e Gesù sono iniziati nel 2007. Hanno destato parecchio clamore nella popolazione che ha da sempre riconosciuto in Ciaccio e Gesù la professionalità, l’attaccamento alla professione, l’abnegazione che non li ha mai visti risparmiarsi in un’attività di ricerca e di aiuto nei confronti di sofferenti.

Rimane un forte rammarico, ma anche una tragegia, indelebile ciò che ha coinvolto, indirettamente un bambino francese.  Era pronta un sacca di sangue ombelicale per la Francia, unica compatibile nel mondo, destinata ad una bambino francesce affetto da leucemia. Qualla sacca lo avrebbe salvato. Sacca mai arrivata perchè sottoposta a sequestro. Il bambino francese non è più in vita.

Nella foto, di proprietà del Corriere di Sciacca, Lillo Ciaccio e Michela Gesù insieme agli avvocati Giovanni Vaccaro, Tommaso Farina e Salvatore Mannino

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