DIPENDENTI SUPERMERCATO ESSETRE: ASSOLTI I SETTE DALL’ACCUSA DI FAVOREGGIAMENTO E FALSA TESTIMONIANZA

Per i titolari l’accusa di estorsione. Avrebbero costretto i dipendenti ad accettare lo stipendio per una somma inferiore di quella in busta paga

Sono stati assolti i sette dipendenti del supermercato Essetre di Sciacca dall’accusa di favoreggiamento personale e falsa testimonianza. Michele Caracappa , trentaseienne, Sonia Toto , trentottenne, Rosanna Abbene , quarantunenne, Francesco Sabella , trentenne, Rita Indelicato , quarantaduenne, Gisella Bono , trentatreenne, Rosetta Carusotto , nata in Germania, quarantenne, erano accusati di favoreggiamento .

Per loro il giudice monocratico Cinzia Alcamo ha deciso l’assoluzione perché non punibili per intervenuta ritrattazione. Sonia Toto e Rosanna Abbene sono state assolte anche dall’accusa di falsa testimonianza.

Per Sonia Toto e Rosanna Abbene, la pubblica accusa oltre al favoreggiamento mirato ad eludere le investigazioni della sezione di polizia giudiziaria aveva contestato anche la falsa testimonianza perché avrebbero dichiarato il falso e cioè di avere accettato “liberamente” le condizioni dello stipendio inferiore rispetto a quanto risultante in busta paga. Sonia Toto e Rosanna Abbene e Roberta Carusotto sono state difese dall’avvocato Luana Saladino, Michele Caracappa e Francesco Sabella dall’avvocato Giovanni Vaccaro, Rita Indelicato dall’avvocato Giacono Di Grado, Gisella Bono dall’avvocato Filippo Alessi.

Per i titolari del supermercato, Paolo Schittone, di anni 65, Calogero Schittone, di anni 66, e Calogera Bentivegna, di anni 60, accusati di estorsione, la posizione venne stralciata avendo optato di essere giudicati col rito abbreviato. In primo grado, nell’aprile del 2011, furono condannati a 2 anni e 8 mesi ciascuno, oltre ad una multa di 1.200 euro. Sentenza che fu appellata. Lo scorso 21 giugno la Corte di Appello ha riformato la sentenza di primo grado riducendo la condanna ad un mese poichè parte dei reati erano entrati in prescrizione e parte coperti da indulto. Ad assistere i titolari del supermercato gli avvocati Filippo Marciante e Mormino. 

 

I fatti, accaduti a Sciacca, si riferiscono al 29 agosto del 2007. I titolari, secondo la pubblica accusa, avrebbero paventato i licenziamenti se i dipendenti sopra elencati non avessero acconsentito a ricevere una retribuzione mensile inferiore al netto nella busta paga, inducendo i dipendenti a dichiarare il falso.

 

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