TORRE MACAUDA, LA VICENDA SI COMPLICA. ECCO PERCHE’

In caso di accoglimento del concordato preventivo, il contratto di locazione verrebbe rescisso con effetto immediato

La stagione 2013, con ragionevole convinzione, è persa. E difficilmente, le 5 società che hanno presentato un’offerta per gestire la struttura alberghiera accetteranno le condizioni di locazione. Desideriamo procedere per ordine. Lo stato attuale è che le due società proprietarie dei beni immobili,  Torre Macauda e Sicilia Torre Macauda, sono esecutate. Sono sottoposte, cioè, a esecuzione immobiliare. Le due società non sono, dunque, sotto fallimento.

Il Tribunale di Sciacca, sezione Esecuzioni, ha in essere le procedure di vendita. Nel contempo, ha sottoposto il patrimonio giudiziario alla cura del custode giudiziario, con lo scopo di tutelare i beni immobili e di curare i livelli indispensabili di manutenzione. Le due società hanno depositato, lo scorso 13 giugno, la proposta di concordato preventivo. E’ uno strumento previsto dalla nuova legge fallimentare che consente di raggiungere un accordo con i creditori al fine di soddisfare quanto da loro economicamente vantato. Un accordo che consente alle due società che attualmente sono esecutate di riavere la disponibilità degli immobili e continuare l’attività. Se il concordato preventivo non va a buon fine, le società sono sottoposte alla procedura fallimentare.

A far data 13 giugno scorso, decorrono 4 mesi di tempo per definire il concordato preventivo depositato. Da sottolineare che il concordato preventivo depositato dalle due società esecutate è “in bianco”, cioè non contiene ancora i dettagli del piano di rientro. Intanto, con il deposito della proposta di concordato preventivo, il Giudice per le Esecuzioni immobiliari ha sospeso le procedure di vendita, così per come prevede la legge. Ma al fine di tutelare il patrimonio immobiliare, ha disposto che la locazione delle strutture è compatibile con la proposta di concordato depositato.

Però c’è un limite. La durata della locazione è di due anni, per un importo di 210 mila euro annuali. Il primo anno la società che accetta la locazione è esentata dal pagamento del canone, ma dovrà provvedere ai lavori di manutenzione necessari per l’apertura dell’albergo. Pagherà il canone il secondo anno. Ma la locazione sarà revocata immediatamente se la proposta di concordata viene accettata e perfezionata.

Dunque, appare assai facile comprendere quando sia difficile per una società che intenda gestire in affitto la struttura alberghiera accettare le condizioni. Nessuno spende soldi per poi vedersi rescindere il contratto di locazione tra quattro mesi. Intanto, il bando per la vendita dei 182 lotti, tra cui i 62 in multiproprietà, è pronto. E’ stato sospeso in attesa dell’esito del concordato preventivo. I lotti hanno un valore complessivo di 10 milioni di euro.

Le società che hanno dimostrato un certo interesse alla locazione, ma prima delle nuove condizioni, sono la Vitello Group, Ipacem, Blu Ecop, Bester e la tedesca EuroSteris Gmbn.

Sembra assai difficile che qualcuna di questa possa dire si. Per i lavoratori della struttura, che oggi sono senza lavoro e stipendio, l’estate diventa molto difficile.

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