NOVITA’ PER TORRE MACAUDA: PRESENTATA LA PROPOSTA DI CONCORDATO PREVENTIVO

Oggi su La Sicilia. La nuova legge fallimentare dà la possibilità al debitore di predisporre un piano di rientro. Se accettato dai creditori si sospende la procedura di esecuzione immobiliare

Il salvagente per le due società proprietarie dell’albergo Torre Macauda e del residence, Torre Macauda e Sicilia Torre Macauda, può arrivare dalla nuova legge fallimentare, attraverso la forma del concordato preventivo. Proposta che già le due società hanno avanzato al giudice per le Esecuzioni immobiliari del Tribunale di Sciacca, Maria Cristina Sala.

In che cosa consiste? La legge offre una possibilità di ripianare i debiti col consenso dei creditori. In buona sostanza si presenta un piano di rientro della situazione dibitoria, concordata, appunto, con i creditori. La legge, dunque, offre all’imprenditore che si trova in stato di crisi la possibilità di proporre ai creditori un concordato preventivo sulla base di un piano che può prevedere la ristrutturazione dei debiti e la soddisfazione dei crediti attraverso qualsiasi forma, anche mediante cessione dei beni, accollo, o altre operazioni straordinarie.

Il piano di rientro e la documentazione devono essere accompagnati dalla relazione di un professionista, designato dal debitore, che attesti la veridicità dei dati aziendali e la fattibilità del piano medesimo. La presentazione di un concordato preventivo blocca la procedura di esecuzione immobiliare.

Dunque, se accettata, le due società potrebbero seguitare le loro attività, far funzionare le due strutture ricettive e dare seguito all’espletamento del piano di rientro.

La proposta sarebbe stata già presentata al Tribunale di Sciacca e la convocazione per oggi dei creditori, da parte del giudice per le esecuzioni immobiliari, potrebbe dare una svolta alla vicenda. In buona sostanza, accettata la proposta da parte dei creditori e del giudice, le due società potranno immediatamente mettersi a lavoro dando il via alla stagione estiva. Il concordato preventivo dà più certezza ai creditori, almeno dal punto di vista temporale. Potrebbero essere soddisfatti in un tempo molto più breve rispetto alla vendita dei beni. E soprattutto avrebbero anche più certezza della percentuale di crediti che possono incassare.

La soluzione, naturalmente, dà una spinta di ottimismo alla vicenda. Un territorio senza una struttura alberghiera così importante soffre. Soffrono le decine e decine di lavoratori rimasti senza lavoro e stipendio. Soffre l’ingente indotto che la struttura alimenta. Soffre perché vengono a mancare centinaia di posti letto, assai utili per una città vocata al turismo.

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