PONTE VERDURA, IL PROBLEMA NON E’ LA DEFORMAZIONE DEI TUBI, MA LA PIENA. PREVISTI DUE LIVELLI DI ALLARME E CHIUSURA DEL TRAFFICO
La deformazione dovuta ad una non bilanciata realizzazione del riempimento in pietrame. Ieri il Genio Civile ha dato il via alle opere idralucihe
Di Giuseppe Di Giovanna (ingegnere)
Siamo tornati a visitare il ponte sul Verdura. La visita era quasi d’obbligo, la curiosità di andare a vedere di persona la soluzione progettuale dell’ANAS, finalmente completa, era veramente grande. Ricordo ancora uno dei primi insegnamenti che ho ricevuto da un vecchio ingegnere, all’inizio della mia carriera professionale, quando, dinnanzi ad un progetto non proprio ben fatto che stavamo esaminando, mi disse: “ingegnere, si ricordi, anche l’occhio vuole la sua parte!”.
Ed in effetti, guardando dal letto del fiume il manufatto realizzato in questi lunghi cento giorni, lo spettacolo non è dei migliori, l’occhio la sua parte proprio non la trova! I famosi tubolari risultano sghimbesci, visibilmente deformati. Il terrapieno è stato realizzato in maniera approssimativa e tamponato alla meglio con i famosi blocchi di cemento. Il manufatto si presenta visivamente come una barriera che riduce la sezione idraulica del fiume, le opere di irregimentazione delle acque sono praticamente assenti.
Una forte pioggia che si verificasse in queste condizioni potrebbe avere conseguenze imprevedibili sulla stabilità dell’opera. A rassicurarci è solo la notizia che in data 20 maggio il Genio Civile di Agrigento ha approvato le opere di irregimentazione idraulica che l’ANAS dovrà ancora realizzare. Fortuna che l’estate incombe e che la possibilità di una forte pioggia in questo periodo è solo un’ipotesi lontana.
Ma quanto tempo ci vorrà ancora perché quest’opera “provvisoria” sia finalmente finita? E quale infine sarà il costo dell’opera a lavori finalmente completati?
Ritengo che si possa rassicurare quanti hanno sollevato perplessità sulla deformazione dei tubolari. Tale malformazione, sicuramente dovuta ad una non bilanciata realizzazione del riempimento in pietrame, non dovrebbe avere conseguenze sensibili sulla stabilità complessiva dell’opera. Benché brutta a vedersi la vistosa deformazione, che interessa tutti e quattro i tubolari, non dovrebbe creare problemi.
Ben diversa è la situazione in caso di piena. Il Genio Civile ha giustamente imposto un continuo sistema di monitoraggio e di allarme. Non bisogna dimenticare che l’opera è provvisoria e non è in grado di resistere in sicurezza ai grandi eventi di pioggia. Con tale sistema di monitoraggio la salvaguardia dei mezzi circolanti sul ponte verrà sicuramente garantita. Nessuno credo possa però garantire che il passaggio non venga interdetto, per motivi di sicurezza, in caso di forti piogge.
È evidente che bisogna fare molto presto a realizzare il nuovo ponte, la situazione potrebbe evolvere in maniere insostenibili. Ci rassicurano che la fase progettuale del nuovo ponte sia già iniziata. Dovrebbe essere realizzato più a valle rispetto a quello esistente, con una significativa deviazione dell’asse stradale. Ci ricordiamo di una polemica dei primi giorni, quando ci sgolavamo ad affermare che sarebbe stato infinitamente meno costoso un tracciato provvisorio su un percorso diverso, in modo da permettere la realizzazione del ponte definitivo nella stessa posizione del vecchio. Ormai è sicuramente troppo tardi per queste considerazioni. Che facciano presto però! Non vorrei ritrovarmi nei prossimi anni a dover consultare continuamente il meteo per sapere se sul Verdura si passa in automobile o a dorso di mulo.