RITENTA IL SUICIDIO, I CARABINIERI LO SALVANO
Salvatore Abruzzo si è legato un filo di acciaio lungo il collo ed era sul bordo del cavalcavia sulla SS115, all’altezza di contrada Isabella, pronto a gettarsi
Il dramma della disperazione colpisce ancora Salvatore Abruzzo, saccense costretto a fare i conti con il dramma di essere senza soldi, senza casa (gli è andata a fuoco di recente), senza lavoro.
Pochi giorni fa aveva tentato di gettarsi dal cavalcavia, sempre lungo la SS115, in cotrada Piana. Verso le 14,30 di oggi scatta l’allarme. Persone notano Abruzzo pronto a lanciarsi nel vuoto. Sul posto arrivano i carabinieri, la polizia di Stato, i vigili del fuoco, l’ambulanza del 118.
Abruzzo è disperato, di pomeriggio deve pagare l’alloggio temporaneo dove vive, non ha un soldo, neanche per mangiare. Lui è senza casa perchè gli è andata distrutta dal fuoco pochi giorni fa.
I carabinieri gli si avvicinano, al di qua della rete di protezione antisassi posta sul cavalcavia. L’appuntato Gisueppe Scandaglia e il carabiniere scelto Angelo D’Agostino iniziano una conversazione con l’Abruzzo. Sono momenti di ansia, preoccupazione. Giù, sotto il cavalcavia, sono fermi i pompieri, i medici del 118, la polizia di Stato.
I militari dell’Arma, lentamente, riescono a rassenerare Abruzzo. Lo convincono a lasciare quella posizione instabile. Abruzzo segue i militari dell’Arma e riesce a guadagnare la più sicura strada, lontano, ormai dal pericolo. Sarebbe bastato una leggera perdita d’equilibrio per segnare la giornata con un dramma.
Sul posto è arrivato il sindaco Fabrizio Di Paola. Abruzzo, inizia a parlare col sindaco esponendo il dramma che sta vivendo. Aveva le braccia tagliate. Di Paola lo ha convinto a recarsi in ospedale per sottoporsi a cure e a controlli.
Il sindaco ha anche assicurato l’impegno a trovare una sistemazione in una comunità.