ESTORSIONE: RICHIESTE DI CONDANNA PER I FRATELLI CIANCIMINO

Avrebbero malmenato un commerciante per costringerlo a cedere a un prezzo non equo le quote di un supermercato

Sei anni e 4 mesi e sei anni di reclusione sono stati chiesti dal pubblico ministero Alessandro Moffa per i fratelli riberesi Giuseppe, Pellegrino e Marcello Ruggero Ciancimino, rispettivamente di 46, 38 e 31 anni.

I tre sono accusati di estorsione: secondo l’accusa avrebbero malmenato un commerciante per costringerlo a cedere a un prezzo non equo le quote di un supermercato. Il commerciante sarebbe stato costretto a firmare un atto di cessione. L’assoluzione degli imputati è stata chiesta dai difensori, gli avvocati Giovanni Vaccaro e Maurizio Gaudio. Sentenza attesa per il prossimo 13 maggio.

I fatti sarebbero avvenuti nella serata del primo febbraio dello scorso anno. Secondo l’accusa, avrebbero attirato il malcapitato presso l’abitazione del Pellegrino dove sarebbe stato sottoposto ad un violento pestaggio, procurandogli lesioni multiple giudicate guaribili in 35 giorni s.c. e costringendolo a firmare un atto di cessione al socio delle proprie quote a condizioni evidentemente sfavorevoli e cioè ad un prezzo sensibilmente inferiore a quello ritenuto congruo dalla vittima.

Le indagini dei militari scattarono quella stessa notte subito dopo la denuncia presentata dal commerciante e permisero di acquisire, nell’abitazione dove si era verificata l’aggressione, l’atto di cessione delle quote ancora imbrattato del sangue della vittima.

I tre, che dovranno ora rispondere delle gravi accuse di estorsione aggravata:

– dall’aver agito in più persone riunite;

– dalla premeditazione, ossia attirando la vittima presso l’abitazione del Ciancimino con la falsa prospettiva di un accordo precedentemente raggiunto;

– dalla recidiva per il solo Ciancimino Giuseppe.

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