ACCOLTELLAMENTO A MINORENNE: GIANFRANCO TERMINE ACCUSATO ANCHE DI VIOLENZA SESSUALE
L’11 gennaio scorso accoltellò una ragazza minorenne all’interno del cimitero di Ribera. Oltre all’accusa di tentato omicidio deve rispondere di violenza sessuale
Non solo tentato omicido, ma anche violenza sessuale. Il quadro accusatorio del ventitreenne riberese Gianfranco Termine si fa più grave. Al tentato omicidio, la magistratura inquirente contesta anche il 609 bis, l’articolo del codice penale che contempla, appunto, la violenza sessuale.
Il drammatico episodio avvenne lo scorso 11 gennaio, intorno le ore 10, all’interno del cimitero riberese. La vittima del tragico gesto è una minorenne. La violenza sessuale sarebbe stata perpetrata all’interno del cimitero. Poi Gianfranco Termine avrebbe sferrato una ventina di coltellate sul corpo della ragazza e sul viso.
Tra i due giovani ci sarebbe stato un rapporto sentimentale, poi finito. Le prime ricostruzioni dei fatti facevano emergere che il motivo dell’incontro fosse la richiesta di un chiarimento a causa di una relazione sentimentale da tempo finita. Il ragazzo avrebbe reagito con rabbia e violenza all’ennesimo rifiuto della ragazza di non riprendere la relazione. Poi le coltellate sferrate.
Ma, adesso, lo svolgimento cronologico dei fatti anteporrebbe la violenza sessuale. Per la difesa, costituita dagli avvocati Franco Conti e Serafino Mazzotta, non si tratterebbe di violenza sessuale, ma di un rapporto avvenuto col consenso della ragazza.
Ad attirare la gente presente nel cimitero furono le urla della minorenne. A lanciare l’allarme ai carabinieri sono stati il custode del cimitero e alcuni passanti che si erano recati sul posto per rendere omaggio ai propri defunti. Fortunatamente sono state sentite le urla della ragazza, altrimenti sarebbe morta dissanguata. Sul posto giunsero immediatamente i carabinieri della locale tenenza. I militari trovarono sul posto l’aggressore, Gianfranco Termine e il coltello utilizzato per colpire la ragazza.
La giovane fu trovata accasciata per terra, tra le tombe del cimitero. La giovane fu subito trasferita a Palermo, in un centro altamente specializzato.
Poche ore prima del tragico episodio, sul profilo Facebook di Gianfranco Termine era pubblicata una macabra immagine ripresa da un fumetto trovato probabilmente sul web. Sembrava quasi un annuncio di ciò che poi si sarebbe verificato nel cimitero. Il fumetto ritraeva un uomo con l’ascia e una ragazza in preda al terrore. Poi il macabro fumetto scomparve dal profilo Facebook di Gianfranco Termine.
La difesa del Termine avanza la tesi dell’incapacità di intendere e di volere al momento del fatto. Patologia confermata nella consulenza di parte eseguita dallo psichiatra Paolo Li Bassi. L’avvocato Serafino Mazzotta ha depositato anche la consulenza di una psicologa ed è in attesa delle decisioni del sostituto procuratore Alessandro Moffa, che potrebbe nominare un consulente dell’ufficio di Procura. La difesa ha avanzato anche un’istanza per il trasferimento di Termine dal carcere Pagliarelli di Palermo in una struttura nella quale può ricevere adeguate cure psichiatriche. Termine è in carcere dal giorno del tragico episodio.