ALBERGHI IN CRISI, IN ITALIA E SOPRATTUTTO IN SICILIA
Soffrono anche le strutture a 5 stelle
Migliaia di alberghi rischiano la chiusura. L’allarme arriva dal presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, secondo il quale «è indispensabile che Governo, Parlamento e sindacati provino a ragionare con le imprese a un piano di emergenza per salvaguardare lavoratori e aziende del settore».
Un grido di allarme in una Pasqua di passione per quanto riguarda l’industria del turismo. A causa della crisi gran parte degli italiani la passerà a casa. Soltanto 8,2 milioni (rispetto ai 9,5 mln del 2012) di connazionali, infatti, dormiranno almeno una notte fuori casa, facendo segnare un -14,1%.
Livelli, che secondo Federalberghi, rischiano di portare l’economia turistica ai livelli del dopoguerra. Tra coloro che si concederanno una vacanza, quasi l’88% resterà in Italia (rispetto al 90% del 2012), mentre il 12% (rispetto al 10% del 2012) andrà all’estero. Per chi resta in Italia sarà il mare la meta preferita (34% rispetto al 37% del 2012), seguita dalle località d’arte che toccheranno il 25,5% (21% nel 2012). In leggera decrescita la montagna al 23% (rispetto al 24% del 2012). Per chi invece opterà per l’estero, spiccano le Capitali europee con il 53,4% dei consensi (rispetto al 65% del 2012), seguite dalle località di mare con il 20% (rispetto al 21% del 2012).
La casa di parenti o amici con il 28,1% sarà la struttura ricettiva maggiormente preferita dai vacanzieri, seguita dall’albergo che accoglierà il 27,6% delle preferenze e dalla casa di proprietà al 15,6%. Un incremento significativo ci sarà nei B&B col 6,1% (rispetto al 2% del 2012). La spesa media pro-capite si attesterà sui 317 euro rispetto ai 329 del 2012.
«I dati previsionali di Pasqua – osserva Bocca – sono l’ennesima conferma di come l’Italia stia vivendo una crisi epocale. Per Pasqua il decremento del 17% del giro d’affari, costituisce una percentuale senza precedenti per una ricorrenza tanto importante per un Paese cattolico».
In Sicilia la situazione è drammatica. A Palermo e Taormina, ma anche Catania e Siracusa, è crisi nera nel settore. In difficoltà non sonbo i piccoli alberghi, ma anche quelli a 5 stelle, come ad esempio Villa Igiea, Hotel delle Palme, Hotel San Domencio.
I dati dell’Ente bilaterale regionale per il Turismo parlano di un fatturato del 29% a fronte di un calo del 6% delle presenze. E le previsioni della Federalberghi Sicilia non inducono all’ottimismo: “fatturati in calo, alberghi in vendita”.