PROCESSO “PORTOBELLO”: CONDANNATO GIANNI MELLUSO

Favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione: la sentenza ha confermato le richieste di condanna del Pm Michele Marrone.

Il Gup del Tribunale di Sciacca, Roberta Nodari, ha condannato gli imputati del processo per sfruttamento della prostituzione.

Gianni Melluso (56 anni) 8 anni e 12 mila euro di multa, per la moglie Raffaella Pecoraro (47 anni) 4 anni e 6 mila euro di multa, per Pellegrino Grisafi (48 anni) 3 anni e 4 mesi e 4 mila euro di multa, per Stefano Giovanni Ernesto (38 anni) 3 anni e 3 mila euro di multa.

L’impianto accusatorio ha retto e le richieste del pubblico ministero sono state accolte. Le pene inflitte considerano anche la riduzione del terzo di un terzo perchè il processo si è svolto con il rito abbreviato.

L’accusa è di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Il processo si è celebrato con il rito abbreviato, così come chiesto dal collegio della difesa. Gianni Melluso è considerato dagli investigatori l’autore principale dell’organizzazione smantellata dai carabinieri della polizia giudiziaria della Procura di Sciacca.

Secono gli investigatori, la moglie Raffaella Pecoraro, avrebbe curato la logistica, mentre gli altri due avrebbero curato chi il trasporto della ragazze, chi la sicurezza. Questo secondo la ricostruzione degli investigatori.

L’operazione “Portobello” si è conclusa con gli arretsi avvenuti il 24 luglio dello scorso anno. Secondo l’accusa, avrebbero utilizzato un pub al mare, in contrada San Marco, per lo sfruttamento della prostituzione per mezzo di ragazze rumene e sudamericane mediante il sistema cosiddetto “escort in tour”, costituito da donne che si spostano periodicamente da una casa di prostituzione all’altra.

Melluso è noto alla cronaca nazionale per le accuse a Enzo Tortora.

Di Melluso, il Procuratore della Repubblica, Vincenzo Pantaleo, ha detto: “E’ un falso resipiscente, ha più volte tentato di diffondere una sua immagine di uomo che si ravvede degli errori commessi. Ma ha continuato sempre, malgrado la sua inquietante intervista rilasciata ad una emittente locale, a condurre un disegno criminoso senza sosta. La caratura criminale di Melluso è indiscutibile e lo riprova il fatto che non ha mai smesso la sua attività criminale”.

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