TRIVELLAZIONI, MARGHERITA LA ROCCA RUVOLO: “L’ARS APPROVA LA MOZIONE PER BLOCCARE LE TRIVELLAZIONI NEL BELICE”
“Sono particolarmente soddisfatta per la presa di coscienza generale dell’Assemblea regionale siciliana, che, approvando la mozione, ha bloccato le autorizzazioni a trivellare nella Valle del Belice. Ogni problema è grave nella misura in cui toglie salute e speranza e le trivellazioni lo fanno. Con questa iniziativa abbiamo salvaguardato il territorio, la salute, l’agricoltura, l’economia”.
Così, la deputata all’Ars dell’Udc, Margherita La Rocca Ruvolo, commenta l’approvazione della mozione che impegna il Governo della Regione a bloccare le ricerche di idrocarburi nella Valle del Belice. Una mozione che vede come primo firmatario la stessa deputata agrigentina e i deputati del gruppo Udc, Turano, Sammartino, Miccichè e Nicotra.
Con il provvedimento approvato ieri pomeriggio, si impegna il Governo regionale a:
revocare l’autorizzazione di ricerca e a sospenderne immediatamente l’efficacia, procedendo ad una nuova valutazione previo confronto con gli enti locali ed il Comitato ‘no trivellazioni’, quali portatori d’interessi legittimi del territorio, a cui deve comunque essere offerta l’effettiva possibilità di rappresentare e fare valere le ragioni della tutela dell’ambiente e della salute;
rendere in ogni caso pienamente pubblici ed accessibili tutti gli atti del procedimento, ivi compresi gli allegati ed i dati tecnici, al fine di consentire ai Comuni di formulare e presentare le eventuali opposizioni e controdeduzioni;
procedere ad una complessiva rivisitazione della disciplina relativa alle concessioni minerarie che tenga in debito conto le esigenze di tutela dell’ambiente e della salute, le attribuzioni costituzionalmente riconosciute agli enti locali, predisponendo e presentando, entro il termine tassativo di 60 giorni, un disegno di legge organico di riforma; nelle more della formalizzazione ed approvazione del detto disegno di legge di sospendere il rilascio di nuove autorizzazioni e l’efficacia di quelle rilasciate e non ancora effettivamente operative;
a porre in essere complessivamente delle politiche ispirate alla salvaguardia del territorio, della salute e delle economie locali, impedendo che gli interessi costituiti di alcuni privati si risolvano in mere speculazioni a danno dell’isola ed assicurando che, di converso, le eventuali attività opportunamente regolate ed autorizzate determinino un reale e strutturale vantaggio per l’economia della Sicilia.