ANTONIO MANISCALCO CONDANNATO A 5 ANNI DI RECLUSIONE
Il titolare del pub la Skalunata e’ accusato di aver violentato una minorenne inglese nel bagno riservato del noto locale ubicato in centro storico
Il Gup del Tribunale di Sciacca, Roberta Nodari, ha condannato a 5 anni di reclusione Antonio Maniscalco, 34 anni, di Sciacca, titolare del pub La Skalunata, rinomato locale ubicato nel centro storico della città termale. Il pubblico ministero della Procura di Sciacca, Michele Marrone, aveva chiesto la condanna a 5 anni e 8 mesi di reclusione, mentre la difesa, rappresentata dall’avvocato Maurizio Gaudio e Maria Giovanna Craparo, aveva chiesto l’assoluzione. La condanna a 5 anni contiene già la riduzione di un terzo della pena prevista dal rito abbreviato. Inoltre, il Gup ha condannato Maniscalco al risarcimento del danno la parte offesa da quantificarsi in sede separata e ad una provcvisionale, immediatamente esecutiva, di 5 mila euro. Nel processo si è costituita la parte civile, rappresentata dall’avvocato Michele Barbera. L’attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Sciacca, è stata condotta dai carabinieri di Sciacca.
La difesa attende il deposito della motivazione, fissato entro novanta giorni, preannunciando l’appello.
Il Gup ha anche condannato Maniscalco alla interdizione perpetua dai pubblici uffici, all’interdizione della tutela e curatela.
Maniscalco avrebbe commesso il reato di violenza sessuale nei confronti di una inglese minorenneall’interno del locale. Il fatto contestato risale al 29 novembre 2011.
Secondo l’accusa, Maniscalco avrebbe condotto la minorenne nel bagno riservato dove avrebbe consumato la violenza sessuale. La minore si sarebbe trovata in stato di ubriachezza. Stato che, secondo l’accusa, sarebbe stato appesantito da altre due bevande a forte contenuto alcolico offerte da Maniscalco.
L’indagine, culminata con la misura cautelare disposta dal Gip del tribunale di Sciacca, aveva preso il via alcuni mesi fa, a seguito di una denuncia presentata alle autorità britanniche dalla presunta vittima della violenza. Il pub fu sottoposto a sequestro per alcune settimane. I carabinieri del Ris di Messina effettuarono dentro il locale anche alcuni rilievi alla ricerca di riscontri. Fatto che scatenò alcune tesi fantasiose in città.