ARS PARALIZZATA DAI GRILLINI: “STOP AL MUOS O SALTA IL DPEF”

Terza seduta a vuoto dell’Assemblea regionale, che deve esitare il Dpef. Il Movimento 5 Stelle fa mancare il numero legale. “Chiediamo prima il blocco della costruzione del Muos a Niscemi, altrimenti niente voto”.

“Non abbiamo nulla contro il Dpef. Siamo usciti dall’Aula solo per focalizzare l’attenzione sul Muos di Niscemi , i cui lavori proseguono nonostante l’invito della Regione a sospendere i lavori.  A noi sta a cuore solo la salute delle gente, sia di Niscemi, che rischia a causa del sistema satellitare americano, che di Pace del Mela, dove la sicurezza è messa in pericolo dall’elettrodotto di Terna”. E’ quanto afferma Giancarlo Cancelleri, capogruppo del Movimento Cinque Stelle all’Ars, in una conferenza stampa convocata d’urgenza.

“La politica dei proclami – ha detto Cancelleri, non porta a nulla. Dalla Regione avremmo preferito un atteggiamento più deciso che andasse ben oltre il timido invito alla sospensione, che non è servito a nulla, come dimostrano i fatti sia di Pace del Mela che di Niscemi, dove i lavori proseguono”.

Alla conferenza stampa, oltre a Cancelleri, sono intervenuti anche altri tre deputati del Movimento Cinque Stelle: Giampiero Trizzino, presidente della commissione Ambiente, Antonio Venturino, vicepresidente dell’Ars e Francesco Cappello che, per lo stop dei lavori del Muos, di recente ha presentato una mozione approvata dall’Ars all’unanimità.

Per uscire dall’empasse la Regione aveva studiato una soluzione, giudicata inefficace dal M5S.  “Ci  è stato proposto – ha detto Trizzino  – di percorrere la strada del procedimento cautelare d’urgenza, che  a nostro avviso è un pannicello caldo e che pertanto ll pool di avvocati che ho consultato ha scartato”.

Trizzino e i suoi avvocati hanno pertanto studiato una soluzione alternativa che suggeriscono alla Regione. “La strada che proponiamo – ha detto – è quella di agire in autonomia, revocando l’autorizzazione concessa agli americani per vizi di legittimità”.

L’autorizzazione,  secondo Trizzino, sarebbe illegittima per i seguenti motivi:

· viola il regolamento della Riserva che pone il divieto assoluto in zona “A” di realizzare nuove costruzioni ed esercitare qualsiasi attività recante trasformazione del territorio.

· viola la disciplina in materia di conferenza di servizi nella specie l’art. 122 della Legge Regionale 6/2001 e la Circolare dell’Ass. Territorio ed Ambiente secondo cui “le opere espressamente vietate dai regolamenti e non compatibili con il vincolo di tutela restano tali e non autorizzabili”

·  viola il piano paesaggistico della provincia di Caltanissetta approvato con Decreto 8471/2009 che impone il massimo grado di tutela vietando la realizzazione di tralicci, antenne per telecomunicazione e ogni altra infrastruttura incompatibile con lo stato dei luoghi.

·  viola la normativa in materia di radioprotezione, Legge 36/2001, in quanto le rilevazioni condotte da ARPA sono state effettuate con strumentazioni inadeguate che hanno sottostimato i campi rilevati. Così come evidenziato nella relazione tecnica dei Prof. Zucchetti e Coraddu e rimarcato dall’Assessore Territorio ed Ambiente durante l’audizione di Niscemi che – testualmente – dichiara: “credo che l’ARPA non funzioni bene, quindi va assolutamente rivista”.

· viola il principio di precauzione in quanto non tiene conto dei possibili malfunzionamenti dell’impianto i quali come rivelato dalle relazioni tecniche emerse potrebbero provocare gravi danni alle persone accidentalmente esposte fino ad un raggio di 20 km.

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