RAPPORTI MANNINO-SUBRANNI NEL PROCESSO AL GENERALE MORI
I rapporti che avrebbero legato l’ex ministro Calogero Mannino, l’ex capo del Ros Antonio Subranni e il maresciallo dei carabinieri Giuliano Guazzelli, ucciso nel ’92 ad Agrigento entrano al processo al generale Mario Mori e al colonnello Mauro Obinu, accusati di favoreggiamento aggravato a Cosa nostra per la mancata cattura del boss Bernardo Provenzano nel 1995. Il Tribunale di Palermo, presieduto da Mario Fontana dopo una Camera di Consiglio di oltre un’ora ha accolto le richieste di prova avanzate questa mattina dal pm Antonino Di Matteo a inizio udienza. In particolare, il pm con i verbali prodotti vuole dimostrare l’esistenza di un ”asse tra Mannino, Subranni e Guazzelli”. Di Matteo ha prodotto, tra l’altro, i verbali degli interrogatori resi da Calogero Mannino il 1 marzo 1994 e da Antonio Subranni l’8 settembre 1995. Subranni, sentito dai pm nel ’95 nell’ambito dell’inchiesta per concorso esterno in associazione mafiosa a carico dell’ex ministro Mannino, che poi si concluse con la sua assoluzione definitiva ammise di avere avuto numerosi incontri con l’ex ministro nella sua segreteria politica a Roma. I due avrebbero parlato anche delle dichiarazioni del pentito Rosario Spatola che accusavano Mannino. Subranni disse ancora che Mannino si sarebbe rivolto al Ros dei carabinieri affinchè fosse dimostrata l’infondatezza delle accuse a lui rivolte. Dell’argomento parlarono anche con il maresciallo dei carabinieri Giuliano Guazzelli. Il pm Di Matteo ritiene che l’interrogatorio di Subranni confermerebbe i rapporti tra i due e l’esistenza di un ”asse”.