TARIFFE IDRICHE, NASCE UN COMITATO DI “RIBELLIONE”. GIA’ RACCOLTE CENTINAIA DI FIRME

Tasse e tariffe stanno muovendo la stasi dei cittadini che sono costretti costantamente a subire balzelli di ogni genere. Contro l’aumento delle tariffe idriche, un comitato si sta adoperando per la raccolta di firme, già con centinaia di adesioni. La raccolta di firme avviene al circolo Pirandello.

“In questi giorni di fine e di inizio anno, ai Riberesi sono state recapitate, da parte di Girgenti Acque, le bollette per il consumo di acqua per l’anno 2012 con scadenze, per il pagamento, molto ravvicinate al giorno di ricezione. Come al solito, centinaia di utenti indifesi hanno preso d’assalto l’ufficio di Girgenti Acque per avere spiegazioni e, come sempre, nessun amministratore ha chiesto, a chi di competenza, il perché di tante contestazioni” è scritto in una nota del Comitato.

Vengono evidenziate le novità della tariffazione adottata, compresa la “novità che riguarda l’abolizione del vecchio canone di minimo impegnato annuo (€ 56 fino a mc. 80) che viene sostituito dalla quota fissa che, altra novità, è di € 50 circa/casa residente e di € 123/casa non residente, mentre l’acqua viene pagata fin dal 1’ mc. con tariffazione a seconda delle fasce di consumo”.

Fanno anche un esempio. “Per avere un’idea: se prima uno consumava 80 mc. d’acqua pagava solo € 56 circa, mentre oggi paga per casa residente € 138 circa più iva e, per casa non residente, € 260 circa più iva. Un enorme esborso per le già dissanguate tasche dei cittadini indifesi”.

“Bisogna precisare che il canone che il gestore introita dalla tariffa viene trasferito all’ Ato, cioè a un ente disciolto in regime di prorogatio, in attesa di provvedimenti legislativi a seguito dell’esito referendario”, continua ala nota.

Poi la critica dura nei confronti dei sindaci che a dire del Comitato hanno “consentito l’adozione della delibera commissariale”.

Critiche rivolte anche alle associazioni dei consumatori che “non sono intervenuti a difesa degli utenti con proposte alternative”.

Il Comitato dà merito all’associazione  “L’Altra Sciacca” di aver chiesto di rivedere la struttura tariffaria alla luce delle risultanze referendarie, ma purtroppo non ha avuto alcun esito”.

“Siamo cittadini indifesi e abbandonati al nostro destino in una Ribera avviata rapidamente ad un declino economico, sociale e culturale” – è scritto nella nota-. Bisogna reagire, svegliamoci”. E’ questo l’appello rivolto alla popolazione con l’invito alle dimisssioni dei  rappresentati delle associazioni provinciali dei consumatori”. 

Invito alle dimissioni rivolto anche al sindaco Carmelo Pace: “Dia seguito, nell’interesse della comunità riberese, al proposito più volte manifestato dallo stesso e a tutt’oggi mai attuato”.

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