MELQART A SCIACCA. L’ALTRASCIACCA SCRIVE UN’INTERROGAZIONE CHE CONSEGNA A MANGIACAVALLO
L’associazione L’AltraSciacca continua la battaglie per portare a Sciacca la preziosa statuetta fenicia. Un sostegno all’iniziativa “Sciacca lo rivuole“ della Lega Navale che mira alla restituzione del Melqart alla nostra città.
La statuetta bronzea, come si ricorderà, è stata pescata nel 1955 da un peschereccio della flotta saccense nelle acque antistanti la città e dopo una serie di peripezie (che è possibile rivivere in questo post) adesso è esposta al Museo Regionale Salinas di Palermo.
“In passato- è scritto in una nota – la nostra associazione ha realizzato dei video sulla storia e sull’odierna ubicazione del reperto e ha scritto diverse missive agli assessori regionali che si sono avvicendati non ottenendo alcuna risposta. Negli ultimi tempi si è parlato di un’esposizione temporanea del Melqart a Sciacca o di un probabile futuro ritorno nella neo-struttura del Museo del Mare, nel quale troverebbe una sala interamente dedicata che certamente lo valorizzerebbe più di quanto lo sia oggi”.
” La nostra associazione ha scritto quindi la seguente interrogazione e l’ha consegnata al deputato regionale saccense Matteo Mangiacavallo che provvederà a trasmetterla all’ARS”.
Riportiamo l’interrogazione scritta da L’AltraSciacca e consegnata all’onorevole Matteo Mangiacavallo.
INTERROGAZIONE
OGGETTO: Sollecito iniziative regionali tese alla restituzione della statuetta raffigurante il dio fenicio Melqart alla città di Sciacca (AG)
PREMESSO
– che il Melqart, statuetta bronzea di 38 centimetri, di epoca fenicia, di valore inestimabile, raffigurante il dio fenicio del mare, è stata rinvenuta nel mare di Sciacca (AG) nel 1955 dal motopesca saccense “Angelina Madre”;
– che il Melqart è attualmente conservato presso il Museo “Salinas” di Palermo, città distante e diversa da Sciacca per cultura e tradizioni che si affaccia su un altro mare rispetto a quello in cui è stata rinvenuta la statuetta; tutto ciò decontestualizza l’opera che, essendo esposta in un angolo della sala museale dei bronzi tra tanti altri manufatti di tutte le età, vede sminuita di fatto la sua importanza;
– che la sentenza definitiva emessa alla fine di un lungo e complicato iter burocratico nel 1963 (intitolata con il nome del manufatto, ovvero “Melqart di Sciacca”), appare in netto contrasto con quelle disposizioni di legge che hanno portato a restituire alle città di appartenenza il Satiro Danzante a Mazara del Vallo, l’Efebo di Selinunte a Castelvetrano e la Nave Punica a Marsala;
VISTO
– che rispetto al 1963 (data della sentenza del tribunale e capitolo della lunga storia che ha riguardato questa statuetta a tratti oscura e contorta), adesso esistono le condizioni per ospitare il Melqart a Sciacca, dove sarebbe esposto all’interno della nuova e funzionale struttura del Museo del Mare oppure all’interno della Biblioteca Comunale, luoghi entrambi sicuri, custoditi e forniti di videosorveglianza, comunque in ogni caso in prossimità del luogo esatto in cui è stato ritrovato 58 anni fa;
– che, nel caso in cui il reperto fosse collocato all’interno del Museo del Mare (che ospita altri importanti reperti come i due cannoni in ferro recuperati lo scorso mese di agosto dai sub della locale sezione dei Gruppi Archeologici d’Italia nello specchio acqueo antistante la zona di Cammordino), il Melqart sarebbe custodito in una struttura situata proprio dinanzi a quel mare saccense che per secoli lo ha protetto e conservato e ciò renderebbe giusto merito ai marinai locali, ai loro concittadini e alla loro cultura in generale, essendo la concreta testimonianza delle popolazioni che transitavano in quei luoghi;
– che l’Amministrazione di Sciacca ha denominato una via della zona di Capo San Marco allo stesso reperto;
– che il Premio Letterario Nazionale “Vincenzo Licata – Città di Sciacca”, promosso dall’associazione di promozione sociale “L’AltraSciacca” assegna da ben quattro anni un riconoscimento a tutti quegli artisti che si sono particolarmente distinti nella diffusione della sicilianità in Italia e nel mondo, denominato “La magnifica identità siciliana”, che consiste in una statuetta in ceramica raffigurante il Melqart a grandezza naturale e realizzata dai maestri ceramisti saccensi;
– che l’associazione culturale Caffè Orquidea e la Vertigo S.r.l., organizzatori di un’altra importante manifestazione saccense, lo “Sciacca Film Fest”, festival del cinema nato allo scopo di promuovere e favorire la diffusione del Cinema come forma d’Arte, mezzo di esplorazione della realtà e “luogo” ideale della diversità culturale, hanno scelto il Melqart per poter meglio contestualizzare l’avvenimento;
– che diversi cittadini saccensi negli ultimi anni hanno intitolato la propria attività commerciale alla statuetta fenicia (citiamo al esempio l’Hotel Melqart o la Melqart Communication), lanciando un chiaro segnale di quanto sia forte nella popolazione locale il riconoscimento del reperto come prova tangibile della propria storia;
CONSIDERATO
che le diverse iniziative che sono state messe in atto nell’ultimo decennio per ottenere un impegno preciso da codesto assessorato, che certificano la volontà della cittadinanza saccense di proseguire con forza il percorso di recupero di questo prezioso reperto (fra cui l’invio massivo di cartoline denominativo “Sciacca lo rivuole” promosso dalla Lega Navale Sez. di Sciacca, l’invio di diverse lettere indirizzate ai precedenti assessori da parte dell’associazione L’AltraSciacca e l’interrogazione parlamentare presentata dall’on. Vincenzo Marinello durante la scorsa legislatura regionale), sono meritorie di risposta;
L’INTERROGANTE CHIEDE
se, abbracciando tale giusta causa, i destinatari della presente intendano assumere, ed in tal caso quali, iniziative legali, burocratiche, amministrative con il coinvolgimento della Sovrintendenza ai Beni Culturali della Provincia di Agrigento per risolvere la controversia in merito alla restituzione del Melqart alla città di Sciacca.