ZANZARE OSPEDALE: FINALMENTE SI SMUOVONO LE ACQUE
Le indagini da parte dei carabinieri devono andare in profondità, nel tempo e nelle eventuali responsabilità
Editoriale di Filippo Cardinale
Le zanzare hanno occupato l’ospedale già da anni. Ma vi è un fatto nuovo che ha smosso le acque stagnanti di una palude lasciata cheta: la determinazione dell’assessore alla Sanità e Igiene, Gianluca Guardino. E’ andato oltre la palude stagnante di una rassegnazione diventata prassi nel tempo. Si è rivolta alla Procura della Repubblica presentando un esposto. Atto che ha messo in moto l’attività di indagine da parte dei carabinieri. I militari dell’Arma, guidati dal maggiore Gaetano La Rocca, passeranno al vaglio documenti, e faranno luce anche sulla natura del liquido che si accumula nei sottovuoti tecnici. Liquido che potrebbe essere la causa, come sostiene lo stesso assessore Guardino, il motivo per cui in ospedale vi è una presenza massiccia e costante di zanzare. Tra l’altro, ben nutrite.
Dunque, qualcosa di è smosso. Qualcosa che va oltre l’accusa al vicino Cansalamone. Del resto, il fenomeno della presenza massiccia delle zanzare nell’ospedale dovrebbe replicarsi in quelle abitazioni che risiedono nella zona. A quanti pare, così non è. Dunque, il Cansalamone, che non è certo l’icona della salubrità, potrebbe avere un effetto ridotto, se non , addirittura, ininfluente. Cansalamone da tempo imputato da parte dell’Asp come responsabile del fenomeno zanzare.
Le indagini da parte dei carabinieri devono andare in profondità, nel tempo e nelle eventuali responsabilità. Siano esse strutturali dell’edificio, o gestionali. Un luogo come l’ospedale non può trasformarsi nello scenario insalubre testimoniato da denunce di cittadini e reportage di giornalisti. L’ospedale ha bisogno di essere liberato non solo dai fastidiosissimi insetti, ma anche da eventuali comportamenti irresponsabili che dovessero emergere dalle indagini e imputabili a fatti gestionali posti in essere dalla mano dell’uomo.
