A RIBERA ARRIVA LA DEMOCRAZIA, NASCE L’OPPOSIZIONE. INTERVISTA A LIBORIO D’ANNA

La seduta consiliare del 31 ottobre scorso, oltre a svelare il bluff sulle dimissioni del sindaco Carmelo Pace, è stata utile perché ha sancito la nascita dell’opposizione. La maggioranza “bulgara” è solo un ricordo. Pace è riuscito a disperdere a metà cammino la fiducia di diversi consiglieri comunali, a svelare che il Comune di Ribera non è così virtuoso come voleva far credere e che feste e festicciole non se ne fanno più perché le casse sono vuote (ma le feste non erano a costo zero?). Il consigliere Liborio D’Anna è uno dei tre consiglieri comunali che ha votato contro la delibera per l’applicazione delle aliquote Imu. Gli altri no sono arrivati dai consiglieri Alfonso Catanzaro e Rino Messina. Il motivo del no, da parte di D’Anna, lo spiega lo stesso consigliere nella nostra intervista.

“E’ vero che tanti Comuni versano in difficoltà- dice D’Anna- come è vero che l’Imu è una tassa statale e il comune funge da esattore”. Ma Ribera, almeno secondo il sindaco Pace, non è una realtà felice? “L’Amministrazione attuale è stata improntata su uno stile di “allegria”, nel senso che, basta guardare alcune delibere, diverse spese scaturiscono non da una reale necessità per la collettività. Il sindaco sbaglia, ma già lo ha fatto diverse volte, a chiedere al Consiglio comunale l’approvazione delle delibera all’ultimo minuto, in una specie di clima emergenziale. L’ultima seduta consiliare è stata trasmessa in diretta televisiva con il contributo di ogni singolo consigliere comunale, perché il sindaco ci ha detto che non vi erano soldi per pagare l’emittente”.

E allora?

“E’ un paradosso se si pensa che fino a poche settimane prima, il sindaco dispensava somme per PizzaFest, addetto stampa. Noi riteniamo che prima di tassare i cittadini era necessario comprendere cosa bisognava tagliare. Ma poi, perché siamo arrivati a questo punto? Il sindaco ha la brutta abitudine di portare in extremis in Consiglio comunale delibere per tassare i cittadini. Basta citare l’esempio dell’Ici sui terreni edificabili”.

E da ora in poi cosa succederà in Consiglio comunale?

“Noi come gruppo abbiamo assunto una posizione netta di critica nei confronti dell’operato del sindaco. Egli, nel suo intervento, ci ha definiti oppositori. Cosa che non ha fatto con altre forze nel passato che pure sono state critiche nei suoi confronti. Mi riferisco al Pid. La nostra sensazione è che Carmelo Pace abbia trovato una scusa per collocarci all’opposizione. Noi abbiamo una posizione ben precisa e l’abbiamo testimoniata anche in relazione all’avvicendamento tra l’ex assessore Cortese e sua moglie. Una decisione che il sindaco ha maturato a nostra insaputa. Anche il consigliere Campanella ha denunciato diverse volte la mancanza completa di comunicazione tra il sindaco e i partiti. Noi le cose le apprendiamo grazie al Corriere di Sciacca.Da oggi, certamente, qualcosa è cambiato. Più di qualche cosa, e saremo vigili osservatori degli atti amministrativi. E mi creda, sarà un impegno nel quale dedicheremo parecchio del nostro tempo”.

A proposito del Corriere di Sciacca, nella seduta dello scorso 31 ottobre, in relazione alle preannunciate dimissioni del sindaco, lei quasi polemizzò con l’articolo riportata nella nostra testata .

“Assolutamente no. Si è trattato di un equivoco. Io dissi che alcuni passaggi importanti del sindaco non erano virgolettati e quindi non potevano essere espressione del sindaco. Ma è stata una battuta perché il sindaco aveva rilasciato anche un’intervista ad una emittente di Agrigento. TutTo questo risalta lo stile del sindaco, quello di dire e non dire, di fare un passo avanti per compierne poi due indietro. Sappiamo che il vostro giornale ha riportato la verità dei fatti, ma appunto volevamo evidenziare al sindaco da quale parte stavano le inesattezze, e non stavano certamente dalla parte del giornale”.

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