CGIL:”MESCHINO FARSI SCUDO DEI LAVORATORI MINACCIANDO LICENZIAMENTI”
La Camera del Lavoro di Sciacca dice che è ora di finirla “con l’utilizzo demagogico e strumentale dei lavoratori per giustificare inefficienze, incapacità e imperizia che appartengono ad altri”
“Non ci sono soldi, quindi siamo costretti a licenziare i lavoratori” Questo il ritornello squallido e strumentale che le società, enti pubblici e privati utilizzano per giustificare la mancata retribuzione (per prestazioni già effettuate) ai lavoratori”.
La Cgil di Sciacca con una nota a frima del segretario Franco Zammuto prende posizione sulle vicende che in questi giorni affiorano e che colpiscono i lavoratori.
“La Bono S.A.M. minaccia di licenziare i lavoratori?- scrive la Cgil- Colpa della SOGEIR che non paga le spettanze degli appalti. La società Arcobaleno non riceve gli arretrati dal comune? Sarà costretta a licenziare i lavoratori. La SOGEIR non paga le retribuzioni ai lavoratori? Colpa dei comuni che non trasferiscono quanto dovuto. E comunque, meglio il ritardo nei pagamenti che essere licenziati dalla futura SRR. I dipendenti comunali non prendono lo stipendio? Colpa della Regione che non trasferisce le spettanze”.
Per Zammuto è “sempre colpa di qualcun altro”. Poi prosegue: “Per quanto sia legittimo rivendicare le spettanze, è certamente meschino farsi scudo dei lavoratori minacciando licenziamenti che il più delle volte non hanno motivo di essere minacciate. Così come è meschino aizzare i lavoratori strumentalmente per ottenere legittimi pagamenti arretrati. Così come spesso è strumentale invocare e attribuire sempre e comunque le inadempienze ad altri. La Camera del Lavoro di Sciacca dice che è ora di finirla con l’utilizzo demagogico e strumentale dei lavoratori per giustificare inefficienze, incapacità e imperizia che appartengono ad altri. Oggi, piuttosto che alimentare e fomentare tensioni, sarebbe il caso che ciascuno si assumesse le proprie responsabilità e dicesse con chiarezza e trasparenza come stanno realmente le cose e come porvi rimedio. Si vuole dire alla città, e soprattutto ai cittadini, quali inadempienze, ritardi, omissioni e incapacità hanno governato fino ad oggi la nostra città? Ricordare che solo qualche mese fa per salvare il bilancio 2011 dalla scure del “patto di stabilità” si fecero le corse per Palermo per ottenere l’inserimento del finanziamento di un’opera pubblica nel bilancio in modo da non sforare il “patto” è utile? Si rivelò inutile e abbiamo perso 900.000,00 euro di finanziamento che i cittadini stanno pagando. E che dire dei tanti decreti ingiuntivi e delle tante cause perse dal Comune solo per irregolarità nelle delibere o errori amministrativi?”
Poi Zammuto pone alcuni intrerrogativi: “Quanti soldi sono costati negli ultimi 10, 20 anni l’incapacità, i ritardi e le omissioni amministrative che hanno determinato e Decreti Ingiuntivi e le cause perse? Fare un atto di verità per voltare pagina non è la cosa più giusta? Forse non è prioritario, insieme ad un programma per la crescita e lo sviluppo, riparare agli errori del passato rivoltando come un calzino l’attività dell’amministrazione per non commettere più quegli errori che ci costano milioni e milioni di euro? Questo discorso vale anche per le società e gli enti di cui non ci è dato, purtroppo, sapere come sono amministrate. Quindi, questa Camera del Lavoro dice basta con l’utilizzo meschino e strumentale dello scudo dei lavoratori per invocare e scaricare su altri responsabilità che spesso ricadono su chi invoca ritardi e inefficienze”.