PROPOSTE PRG: AMMINISTRAZIONE E INGEGNERE CAPO SNOBBANO CONVEGNO DI PROFESSIONISTI
C’era un numero impressionante di professionisti a dare voce al Comitato delle Professioni Tecniche di Ribera. Si è analizzato l’aspetto tecnico in tutte le sfaccettature sul tema del Piano Regolatore Generale, aperto a modifiche ma chiuso proprio dall’assenza e mancanza di dialogo tra Amministrazione, Ufficio Tecnico e liberi professionisti. Un brutto segnale per chi cerca di dialogare su ciò che è possibile migliorare sul campo degli strumenti urbanistici della città. Il sindaco era assente, ma risulta fuori Sicilia, il vice sindaco è stato presente per qualche minuto, assente il vertice dell’Ufficio Tecnico Comunale. Erano presenti gli onorevoli Cascio e Ruvolo. Presente anche il Presidente del Consiglio comunale che ha assistito ai lavori.
Il convegno è stato ricchissimo di contributi e di idee, ma soprattutto arricchito da un numero impressionante di professionisti.Tra pochi minuti riportiamo i due intreventi di Siracusa e Mazzotta.
Intervento di Emanuele Siragusa, geologo.
Il convegno di oggi costituisce un’occasione unica ed irripetibile. Possiamo – visto il parterre – discutere finalmente e fare chiarezza sul P.R.G. sul quale l’Amministrazione Comunale, per prima, dovrebbe avere tutto l’interesse a costruirvi un consenso ad ampio raggio.
In questa sala ci sono tutte le personalità più importanti della politica. Sono pure presenti gli artigiani, i commercianti, i coltivatori diretti e le rappresentanze sociali. E. con una presenza alquanto massiccia, i professionisti dell’area tecnica: Architetti, Agronomi, Geologi, Geometri, Ingegneri e Periti Industriali.
Dicevo all’inizio che dobbiamo fare chiarezza e, soprattutto, costruire un consenso molto ampio sul P.R.G. Come è noto il nostro Comune ha avuto in vigenza, quasi per un trentennio, il Piano Comprensoriale n. 6. Piano che cartografava tutta la fascia costiera fdi Sciacca come zona ad insediamento turistico; mentre etichettava le fsce costiere di Ribera, Cattolica Eraclea e Montallegro come zone a vcazione agricola. Cosa forse appena accettabile negli anni settanta ed ottanta quanto l’Agricoltura tirava.
Nel 2002 Ribera finalmente riesce a dotarsi di un proprio Piano Regolatore Gen rale. Piano che, affrancandosi dalla vecchia impostazione del Piano Comprensoriale, ci ha gratificato con una zona turistica costiera su cui poter costruire case-vacanze ed alberghi. Si tratta di una fascia di 300 ha che da Piana Grande si proietta fino a Borgo Bonsignore escludendo giustamente l’oasi ecologica della foce del Fiume Verdura e la Riserva del Platani. Una fascia di grande potenzialità turistica con un fronte di circa km che è stata confermata come tale dalla sentenza del TAR del 18/11/2004 e, poi, ancora riconfermata dal Consiglio di Giustizia Amministrativa con decisione del 24/11/2005. Sentenza che annullava, di fatto, i rilievidell’Assessorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente che richiedeva il ristudio del Piano in quanto riteneva l’estensione dei 300 ha della no tra fascia turistica alquanto esagerata non essendo forse a conoscenza del fatto che la vicina cittadina di Menfi ha una fascia turistica di ben 800 ha!
Già nel 2004 l’Amministrazione Comunale dell’epoca in fase di ristudio aveva fatto un tentativo di ridurre la zona turistica volteggiando su alcune aree con dei voli pindarici così da ottenere un tessuto urbanistico a macchia di leopardo. Tentativo esauritosi immediatamente anche perché una operazione siffatta, inconsulta sotto il profilo urbanistico, avrebbe potuto alimentare il sospetto che con essa si volessero agevolare alcuni proprietari a danno di altri.
Con il convegno di oggi i professionisti dell’area tecnica ribadiscono in maniera unanime che sarebbe assurdo restringere la fascia turistica. Essa deve rimanere nella sua attuale conformazione di 300 ha contrariamente a ciò che pensano gli alti dirigenti dell’Ufficio Tecnico, i quali con le modifiche al Regolamento edilizio ed alle Norme di Attuazione propongono di adeguare il P.R.G. ai rilievi dell’Assessorato Regionale; rilievi mossi ancor prima della sentenza del TAR prima richiamata.
Non solo.
a)Ad agosto del 2011 (stranamente sempre d’agosto!) vengono approvate altre modifiche peggiorative alla zona CT2. Viene, di fatto, aumentata da 17,5 a 95 mq per abitante l’area da destinare a parcheggi e verde (da tener presente che i 17,5 mq sono perfettamente in norma rispetto alla legge regionale ed alla legge nazionale). Con ciò verrebbero quintuplicati gli standars urbanistici scoraggiando nei fatti gli imprenditori che non avrebbero alcun interesse ad investire nel nostro Comune.
b)Con l’articolo 16 del Regolamento Edilizio si continua a ribadire, poi, che nella zona CT2 l’attività edilizia si attua con piani particolareggiati e di lottizzazione convenzionata con una superficie minima di 50 mila mq. A Sciacca ed a Menfi ne bastano 10.000. A Termini Imeresi addirittura 5.000!
Da sempre, in tutti i nostri incontri avuti con gli Amministratori – lo ribadiamo ancora in questa sede – abbiamo sempre sostenuto la necessità di ridurre a 10.000 mq l’area di intervento proprio per incentivare la presentazione di progetti contenuti con villette, posti letto e piccoli alberghi dando così la possibilità agli operatori locali – Muratori, Carpentieri, Impiantisti, artigiani, professionisti ecc. – di poter lavorare e mettere in moto la nostra economia oggi in stato di completa recessione.
c) La nostra Municipalità non si rende conto forse che in tutta la fascia della CT2 ci sono tanti piccoli proprietari, i quali, se volessero presentare un piano avrebbero grandi difficoltà ad aggregare 40-50 confinanti con cui raggiungere i fatidici 50 mila mq; tanto più se si considera il fatto che ai proprietari si dovrebbe richiedere per costruire ai confini una
dichiarazione sottoscritta presso un notaio (Un vero atto pubblico!).
d)Come è risaputo sui terreni della zona CT2 ci si deve pagare l’IMU per i sette anni trascorsi ed, ovviamente, per gli anni a venire. Si tratta di un balzello molto salato trattandosi teoricamente di aree edificabili. Mentre, di fatto, sono ancora dei terreni agricoli laddove, però, non è possibile programmare opere di miglioramento fondiario. Al danno, dunque, si associa la beffa!
e) Ed ora l’ultima perla. Nel caso in cui un cittadino avesse la necessità di cambiare la destinazione d’uso di un magazzino di appena 100 mq in’ attività commerciale qui da noi, a Ribera, sarebbe gravato di un costo molto esoso.
Nel comune di Termini Imerese nel caso di cambiamenti di destinazione d’uso per magazzini fino a 100 mq non si paga alcunché.
1) In ultimo, una richiesta di chiarimenti all’Ufficio Tecnico. Anche perché non sono riuscito a sciogliere l’arcano del perché nel GRUPPO 16 – all’articolo 15 del Regolamento Edilizio – la richiesta di allegare lo studio geologico alle istanze di concessione edilizia è stato ritenuto accoglibile. Mentre nel GRUPPO 8 – allo stesso articolo 15 – la identica richiesta non è stata ritenuta accoglibile. Senza dire che in mancanza dello studio geologico-tecnico qualsiasi progetto – sensi dell’art. 13 della L. R. n. 64/74 sulla comatobilità geomorfologica – verrebbe di fatto bloccato al Genio Civile con notevole perdita di tempo per gli interessati.
A questo punto sembra il caso di sottolineare che in Consiglio Comunale bisogna essere molto accorti nell’esame delle nuove direttive da introdurre nel Piano anche perché senza una disamina attenta di esse potrebbe eliminarsi quella norma di vantaggio (una vera Manna!) che con il P.R.G. del 2002 inseriva la località balneare del Corvo in zona Bo in quanto ai sensi del D.M. 1444/68, il suo indice di densità territoriale aveva superato 1,5 mc/mq. Zona Bo che di fatto la preserva da qualsiasi tentativo di demolizione.
Per altro, la zona del Corvo meriterebbe più attenzione da parte della nostra Minicipalità. Anche perché – è risaputo da tutti – essa è priva di impianto fognario con la conseguenza che tutti i fabbricati scaricano i liquami nella propria fossa biologica a perdere ed, in definitiva, al mare con risultati igenico-sanitari facilmente immaginabili. Del resto, basta stare alcuni minuti sulla battigia per rendersi conto della gravità del problema.
Concludo con l’invito all’Amministrazione Attiva, al Signor Sindaco, al Presidente del Consiglio, ai Consiglieri Comunali, agli Assessori ed alle forze politiche a visionare con particolare attenzione le modifiche al Regolamentto Edilizio ed alle Norme di Attuazione tenendo nel debito conto le osservazioni dei professionisti dell’area tecnica che sono indirizzate unicamente all’esclusivo beneficio dei cittadini e della cittadinanza tutta.
A questo proposito mi fa alquanto piacere ricordare quanto detto dal Presidente Provinciale degli Artigiani, il signor Randisi, in una riunione tra tecnici ed Amministrazione Comunale: “La Municipalità dovrebbe essere ben felice di accettare le osservazioni sul P.R.G. dei professionisti anche perché – argomentava – si tratta di una consulenza a costo zero”.
Ebbene signor Sindaco è proprio così. Si tratta davvero di una consulenza a costo zero.
Intervento di Giuseppe Mazzotta, architetto
Il 16 marzo del 2011, gli Ordini e Collegi professionali, finalmente invitati in tempo, partecipavano ad una riunione indetta dal Sindaco per
proporre suggerimenti utili a correggere il Regolamento Edilizio e le Norme di Attuazione del Piano Regolatore Generale di Ribera.
In quella occasione eravamo riusciti, nonostante le iniziali resistenze, ad ottenere la bozza predisposta dall’Ufficio, Il Sindaco ci assegnò 10 giorni per formulare le nostre proposte e così, nonostante l’esiguità del tempo concessoci, il 26 marzo abbiamo prodotto una relazione piena di correzioni migliorative, considerata non esaustiva, dato il misero tempo concessoci.
Le nostre proposte divennero praticamente le uniche formulate in forma scritta e, in buona parte ma purtroppo non tutte, furono recepite dall’A.C.
Ci aspettavamo di essere consultati prima della approvazione definitiva, non foss’altro che per spiegare le ragioni anche di quelle non prese in considerazione dall’A.C., ma purtroppo, in pieno agosto, il Consiglio Comunale deliberava all’unanimità di adottare, come si suoi dire, a saccu d’ossa, una Variante al REC ed alle NTA del PRG, dopo 4 mesi da quando ci erano stati dati 10 giorni per esprimere le nostre proposte.
Ed al rientro dalle vacanze estive dello scorso anno, constatiamo che erano state adottate alcune modifiche alle regole che bloccavano di fatto il comparto edilizio turistico, per effetto delle cosiddette norme di salvaguardia che fanno applicare l’interpretazione più penalizzante in attesa dell’approvazione definitiva. Di ciò ci lamentammo e, seguendo il procedimento legale, presentammo le nostre osservazioni,
che è stato possibile fare solo a novembre 2011, da semplici cittadini, ed ancora attendiamo che queste vengano esaminate dal Consiglio Comunale.
Consiglio Comunale che, in ultimo, questa estate, il 10 agosto deliberava in merito alle intenzioni che lo stesso avrebbe avuto in sede di votazione un anno fa.
Ci aspettiamo un urgente e rapido esame delle osservazioni al REC e NTA al fine di sbloccare una serie di questioni che ancora attendono di essere chiarite, a cominciare dalle costruzioni in zona turistica, dei magazzini in zona agricola, delle distanze dai confini e tra i fabbricati,
dei balconi in città e tanti/troppi piccoli/grandi problemi che da troppo tempo attendono di essere corretti dall’Ufficio, dalla Giunta, dal Consiglio Comunale.
E poi sul PRG, nonostante lo sconquasso generale, la tecnocrazia regionale riesce a nominare un Commissario ad acta, in forza dei vincoli d’esproprio quinquennali decaduti, per la verifica revisionale che rischia di diventare una variante strutturale senza i necessari passaggi di riflessione e scienza che uno strumento così delicato merita.
Intanto chiediamo alla politica:
approvate gli aggiustamenti che abbiamo proposto al REC ed alle NTA. Fateci presentare progetti per il turismo in ambiti territoriali a misura dei nostri imprenditori e del nostro tessuto sociale e delle proprietà.
Non si può mantenere l’ambito d’intervento a 50 mila metri quadrati.
Non si può aumentare del 15% lordo che diventa il 30% netto lo standard urbanistico di verde e parcheggi.
Agevolateci.
Agevolate l’imprenditoria locale semplificando le regole, riportandole e calibrandole alle esigenze locali. Non abbiamo grandi industriali
o imprese immobiliari milionarie che possono affrontare questa burocrazia del pelo. Ribera morirà di precisione, se non si trova il segno della ragione, del buon senso, dell’affermazione delle regole certe, senza gli accanimenti terapeutici che di volta in volta devono affrontare tutti gli atti che passano dagli uffici pubblici.
Una burocrazia affetta dal morbo della precisione può determinare la morte di una comunità. Confondere le responsabilità politiche con le responsabilità burocratiche è stato uno dei maggiori errori della cosiddetta seconda repubblica, ed oggi ci ritroviamo a combattere contro regole burocratiche dettate da una tecnocrazia autoreferenziale che sembra comandare la politica, in un teatrino di falsi rettori che si pavoneggiano incontrastati.
Cari politici, consiglieri, assessori, sindaci ed onorevoli presenti, fate riconquistare ai vostri colleghi quel ruolo di comando che la democrazia costituzionale assegna alla politica.
Noi professionisti, a Ribera, ci siamo riuniti per cercare di mettere ordine e buon senso alle piccole regole del nostro settore.
Comparto edilizio che forse, a Ribera, non è secondo neanche all’agricoltura per la quantità di risorse umane ed economiche che muove.
Architetti, ingegneri, geometri, geologi, agronomi, periti industriali, professionisti che producono idee e progetti per il futuro.
Professionisti che nella radice del toro denominarsi trovano la profezia.
E profeti devono essere.
Capaci di immaginare un futuro che diventa progetto, che andrà realizzato dagli artigiani, muratori, carpentieri, falegnami, elettricisti, idraulici, maestri del ferro e dei metalli, impiantisti e giardinieri, un mondo di arti e lavoro che chiede soltanto di lavorare. Lavorare a Ribera. Per mettere a frutto, per la propria comunità, quel patrimonio di conoscenze e capacità che attendono risposte immediate dalla politica e dalla tecnocrazia.
Il tempo ci è nemico. Non perdete altro tempo per aggiustare il REC e le NTA. Non mettete poco tempo, invece, per revisionare il PRG,
strumento troppo delicato per essere analizzato senza scienza urbanistica e discusso con superficiale frettolosità.
Vi ringraziamo per essere presenti ed avere la pazienza di ascoltare le ragioni di un Comitato che non organizza serate danzanti o concerti, ma riunisce un insieme di risorse intellettuali che si offrono alla politica perché si tratta dei loro lavoro e non di divertimento.