IN DIFESA DEL TRIBUNALE: ACCORATA RELAZIONE DI MARINELLO (PDL)

Il parlamentare saccense Giuseppe Marinello ha diffuso il testo della sua relazione riguardante lo schema di decreto legislativo recante nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero.

Marinello rileva che “per l’effettivo conseguimento dei risparmi di spesa è necessaria un’attenta valutazione dell’idoneità delle strutture esistenti presso i tribunali accorpanti ad ospitare il personale magistratuale e amministrativo, attesa la già critica situazione infrastrutturale degli uffici giudiziari in tutto il territorio nazionale ed in particolare in talune aree del Paese. In proposito, sottolinea come l’accorpamento avverrebbe in strutture già oggi inadeguate”.

IL deputato osserva, inoltre, come vi siano anche “notevoli criticità sull’utilizzo del personale amministrativo che finirebbero per aggravarsi con l’accorpamento delle strutture”. Evidenzia inoltre come “il provvedimento, che stabilisce la dimensione provinciale dei tribunali, dovrebbe coordinarsi con la prossima soppressione di circa la metà delle attuali province italiane ed occorrerebbe in proposito almeno prevedere una sospensione in attesa della definizione delle nuove province”.

Marinello ritiene, inoltre, che il Governo, nello schema di decreto legislativo in esame, non sembra avere prestato adeguata attenzione all’incidenza della criminalità organizzata e alla effettiva situazione infrastrutturale di taluni uffici giudiziari di cui si propone la soppressione.

“Le attività della criminalità organizzata sono suscettibili di incidere negativamente sull’economia dei territori interessati, con evidenti ricadute sulla finanza pubblica soprattutto in termini di minori entrate tributarie. E’ necessario – continua – garantire un adeguato presidio dello Stato per combattere efficacemente le organizzazioni criminali, evitando il rischio che i risparmi conseguenti alla soppressione degli uffici giudiziari operanti in tali territori siano superati dalle mancate entrate tributarie derivanti dalla emersione di attività illegali e dalla confisca di beni”.

Conclusivamente rileva che il provvedimento in esame anziché produrre risparmi, recherà un aumento dei costi e chiede al sottosegretario di rappresentare tali osservazioni critiche ai competenti organi del Governo.

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