TRIBUNALE, LETTERA APERTA DELL’AVVOCATO IMBORNONE AI COMITATI DI QUARTIERE E ALLA CITTA’: PER SALVARE IL TRIBUNALE SERVE
Lettera aperta a tutti i Comitati di Quartiere e all’intera Cittadinanza di Sciacca, inviata dall’Avv. Paolo Imbornone e comunicata alla Stampa, in relazione alle iniziative per la salvaguardia dei Tribunali c.d. “Minori”, in seguito e in conseguenza delle lettere aperte già inviate, in data 11.07 e 19.07.2012, al Sig. Sindaco di Sciacca. Sciacca 21.07.2012
Spett.li comitati di quartiere e On.le Cittadinanza di SCIACCA,
mi rivolgo a Voi, dopo essermi rivolto, doverosamente, all’Ill.mo Sig. Sindaco, con le lettere a Vs. Conoscenza, per informarVi e proporre. Ho la sensazione che, dalla fase della “RACCOMANDAZIONE”, risultata inutile e nociva (per la perdita di prezioso tempo), considerato che il risultato e’ stato l’emanazione del Decreto Legislativo del 6 Luglio u.s. che dispone la soppressione dei Tribunali c.d. Minori, tra cui quello di Sciacca, si sia passati alla fase della “PROTESTA” (con documenti, lettere e altri mezzi più o meno scenici e/o fastidiosi, quali carovane o altro) che sarà altrettanto inutile e nociva, perché incapace di incidere sui “Parametri” voluti dalla legge (Cfr. per tutti: 18.094 sopravvenienze di affari giudiziari per anno); parametro, introdotto dopo l’applicazione della legge sulla “media-conciliazione” per la quale, saranno messi a rischio di soppressione, per provata inefficienza, anche i Tribunali Provinciali.
Tanto premesso, ORA O MAI PIÙ: questo e’ il momento di una “”PROPOSTA””, seria, concreta e semplice, che porti ad una riforma Strutturale, Organica a Costo Zero della Giustizia, che salvi i TRIBUNALI e, con essi, la sicura deriva della Giustizia che, con la istituzione della “media-conciliazione”, avvierà i cittadini alla ricerca di forme alternative amministrate da organizzazioni/associazioni illecite.
Una “”PROPOSTA””, in definitiva, capace di salvare, con i Tribunali, l’economia, la cultura, la crescita demografica dell’intero Paese Italia, vista la gran parte del territorio interessato al diabolico decreto legislativo il quale, abolendo i Tribunali, favorirà, si ripete, più o meno consapevolmente, le associazioni che, illecitamente, ad essi si sostituiranno!!! Dunque, la Proposta che mi permetto di sottoporre alla loro attenzione e’ quella della legge di “Iniziativa Popolare”, già pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dello Stato n. 228 del 30.09.2011, che Vi allego.
Trattasi di una proposta semplice, composta di 5 articoli: – che elimina il rischio di qualsiasi forma di giustizia alternativa, deleteria per il singolo e per lo Stato Democratico; – che avvicina la giustizia al cittadino rendendola, uguale per tutti, più immediata, efficiente e meno dispendiosa; – che recuperi alla giurisdizione tutte le necessita’ di giustizia dei cittadini; – che recuperi la amministrazione della giustizia alle regole del Giusto processo (art.111 Cost.) e del Giudice naturale (art. 25 Cost.), come sancito nella Carta Costituzionale. Tale proposta di legge di “iniziativa popolare”, confortata dalle innumerevoli firme dei cittadini di tutti i territori dei Tribunali interessati, ha la funzione e la forza di presentarsi dal Capo dello Stato e dai Presidenti delle Camere e dire loro: qui ce’ l’alibi per contrapporVi alla Giuristocrazia ed a qualsiasi Potere/Lobby/Forza favorevole alla abolizione dei Tribunali e, pertanto, se vi sta a cuore una Giustizia ancora amministrata dallo Stato, secondo le regole della Costituzione, calendatela e discutetela, se non vi sta a cuore, i cittadini di tutti i territori interessati, che avranno sottoscritto la proposta di legge (quindi milioni), poiché e’ in discussione il loro avvenire economico, sociale, culturale e demografico, protesteranno e, a tal fine, la Domenica che precede quella delle elezioni del 2013, all’orario concordato, si riuniranno presso le Piazze principali dei singoli Comuni dove, alla presenza dei rispettivi Sindaci, daranno corso ad un simbolico “falò day” dei certificati elettorali.
Questa sarebbe l’unica protesta forte e significativa per rispondere, eventualmente, alle Istituzioni che avranno ignorato le necessita’ del POPOLO c.d. “Sovrano”!?!
Dichiarandomi a Vs. completa disposizione per qualsiasi discussione, chiarimento e/o quant’altro, Vi porgo i miei più cordiali saluti e, augurando una lunga vita ai Tribunali, auguro una vita più prospera e di migliore qualità per tutti noi e per quelli che verranno.
Avv. Paolo Imbornone Pres. Camera Penale “P. Arone” di Sciacca E del Movimento per una Giustizia Giusta e Uguale per Tutti
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QUESTA LA PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE (Art.71 Cost.) ( pubblicata sulla G.U. n. 228 del 30.09.2011 MODIFICHE ALL’ ORDINAMENTO GIUDIZIARIO approvato con Regio Decreto del 30/01/1941 n. 12, in materia di organi e di amministrazione della giustizia e all’art. 328 c.p.p. Relazione La legge che si propone ha lo scopo di riportare la Giustizia verso gli interessi del “Popolo” in nome del quale viene amministrata e di scongiurare la deriva in direzione della quale si sta avviando, con la tragica conseguenza di trascinare nel baratro l’attività economica, finanziaria, commerciale, imprenditoriale, professionale, artigianale, artistica, culturale e sociale dei comuni nei quali hanno sede i Tribunali Minori e di tutti quegli altri comuni che fanno capo alla circoscrizione dei detti Tribunali. Le conseguenze di tali tendenze sono l’arricchimento delle attività economiche e culturali delle grosse sedi giudiziarie e Ia completa paralisi della giustizia, stante che tali sedi sono già più che congestionate. Ne deriva che le conseguenze sono contrarie al perseguimento dei fini di Giustizia e quindi avverse al “Popolo Italiano” che ha il diritto di avere:
a) Una Giustizia uguale per tutti e non più discriminata dalla competenza per valore in base alla quale si ha un giudice più preparato per i “ricchi” e un giudice meno preparato per i “poveri”. Viceversa, si propone che il “Giudice Unico” sia realmente Unico per tutti i cittadini, senza distinzione di Censo, Razza, Religione e Sesso;
b) Una giustizia più preparata perché amministrata esclusivamente dal Tribunale, all’interno del quale sarà affidata al Giudice Monocratico, (di professione o Onorario, solo e unicamente in relazione alla competenza funzionale per materia -mai per valore- che a ciascuno di essi deriva per legge), o al Giudice Collegiale;
c) Una giustizia più vicina perché essendo uguale per tutti soddisfa meglio Ie aspettative degli utenti, maggiormente dei meno abbienti, per i quali ultimi è indispensabile anche la vicinanza territoriale, che si propone di realizzare con la istituzione delle Sezioni di Corte di Appello distaccate presso tutti i Tribunali di Italia che distano più di 60 Km. dal luogo dove ha sede la Corte di Appello e con il distacco del GOT (Giudice Onorario di Tribunale) presso tutti i Comuni, non sedi di Tribunali, nei quali attualmente è allocato il giudice di pace. In definitiva il giudice di pace viene sostituito dal G.O.T. con tutti i vantaggi di cui, per effetto delle maggiori competenze dei G.O.T., beneficeranno gli utenti. Si propone, quindi, che il GOT sia competente, anche, ad emettere tutti i provvedimenti cautelari ed urgenti, rinviando avanti al giudice competente per quelle materie la cui competenza funzionale non si appartenga alla giurisdizione del G. Onorario. Inoltre, il GOT, per la notifica degli atti urgenti, dovrà potere delegare un messo comunale;
d) Una giustizia che recuperi il rispetto dell’art. 25 della Costituzione per l’applicazione del quale si propone I’abolizione del GIP e del GUP distrettuale, mediante l’abrogazione del comma 1. bis e 1. quater dell’art. 328 c.p.p. e I’assegnazione di un P. M. della D.D.A. presso tutti i Tribunali. Le conseguenze di tale proposta sono chiare, precise ed univocamente dirette a soddisfare I’interesse della collettività che viene a beneficiare di una Giustizia più preparata, più vicina e più immediata, quindi meno dispendiosa, più efficace e più affidabile, con l’ulteriore risultato di recuperare ai Tribunati gli affari giudiziari, (v. per tutti gli appelli alle sentenze del Pretore civile) di cui erano stati spogliati dalla istituzione del Giudice unico e di decongestionare Ie Corti di Appello che sono sull’orlo del collasso, così come si apprende ad ogni inizio di anno giudiziario dai Procuratori Generali delle Corti di Appello.
In tal modo si otterrà: -che si sarà lasciato immutato il numero dei Magistrati di professione; -che resteranno immutate Ie spese previste nel bilancio per la Giustizia, (dato che i G.O.T., qualunque sia il numero, comporterebbero una spesa pari, se non inferiore a quella per i vari giudici di pace e di quanti altri esperti, e/o periti, allo stato, si discute di inventare per affidare loro la Giustizia c.d. “Minore”, sol perché riguardante gli interessi delle classi meno abbienti); -che, anche le classi meno abbienti saranno giudicate da un giudice, la cui preparazione sarà uguale a quella che ha il giudice delle questioni riguardanti gli interessi dei più fortunati i quali, oltre a godere di adeguati difensori, usufruiscono, attualmente, si noti, anche di quei giudici il cui aggiornamento costa allo Stato circa 10 miliardi (5.000.000 di euro) l’anno (costo riferito all’anno 2002). Una siffatta differenza di preparazione non può essere compensata dal fatto che la Legge sul gratuito patrocinio prescrive che la difesa può essere affidata soltanto ad Avvocati con almeno sei anni di esperienza, né, i requisiti prescritti per i difensori possono servire a metterci la coscienza a posto.
Tali considerazioni impongono Ia necessità della superiore proposta di legge di iniziativa popolare per ottenere che la GIUSTIZIA sia GIUSTA E UGUALE PER TUTTI e per scongiurare il pericolo della “giustizia alternativa”, che ci farebbe arretrare di decenni, con il consequenziale imbarbarimento della nostra civiltà giuridica. Art.1 Il primo comma dell’art. 1 dell’ordinamento giudiziario, approvato con Regio Decreto 30/01/1941,n.12 e successive modificazioni è sostituito dal seguente: “la giustizia nelle materie civile e penale è amministrata dal Tribunale ordinario, dalla Corte di Appello, dalla Corte di Cassazione, dal tribunale per i minorenni, dal Magistrato di sorveglianza, dal Tribunale di sorveglianza”. Art.2 Dopo l’art.42 septies del Regio Decreto 30/01/1941 n. 12 è inserito il seguente articolo: “42 octies (Funzioni dei giudici onorari distaccati dalla sede dei tribunali ordinari) presso tutti i Comuni non luogo di Tribunale è distaccato un G.O.T., con sede presso gli attuali locali dei giudici di pace, al fine di assicurare tutti i provvedimenti cautelari e urgenti, rinviando per il proseguo avanti al giudice competente per quelle materie, Ia cui competenza funzionale, così come determinata dalla legge, non si appartenga alla giurisdizione del giudice onorario. Il G.O.T. nella sede distaccata ha anche il potere di delegare un messo comunale per notificare gli atti di cui al comma precedente”. Art.3 Nel comma 1 dell’art. 59 del Regio Decreto 30/01/1941, n. 12 dopo le parole “annessa al presente ordinamento” e prima del “.” vanno aggiunte le seguenti parole: “nonché presso le sedi di tutti i Tribunali ordinari che distano più di 60 Km. dalla sede della Corte di Appello”. Art.4 Dopo il comma 1 dell’art. 70 bis del Regio decreto 30/01/1941, n.12 è inserito il seguente: “1 bis.
Il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale ordinario del capoluogo del distretto, nel costituire la direzione distrettuale antimafia deve, contemporaneamente, designare un magistrato, facente parte della costituita direzione antimafia, da distaccare stabilmente e senza interruzioni presso gli uffici delle procure della Repubblica esistenti presso tutti i Tribunali circondariali, sia provinciali che non, assegnandogli i compiti specifici della direzione distrettuale antimafia allo scopo di meglio assicurare la completezza e la tempestività della reciproca informazione sulle indagini, sul controllo e sulla più meticolosa e capillare conoscenza del territorio e presenza sullo stesso”. Art.5 Il comma 1 bis e 1 quater, dell’art. 328 del codice di procedura penale sono abrogati.