La tappa di Greepeace prevede l’arrivo di una barca a vela con sopra un gruppo di attivisti

Tappa saccense il prossimo 28 luglio per il tour “U MARI NUN SI SPIRTUSA” di Greenpeace contro le concessioni petrolifere nel Canale di Sicilia. Gli attivisti dell’organizzazione stanno toccando le città dove ci sono comitati civici contro le trivellazioni in mare e dove le autorità amministrative hanno aderito agli appelli rivolti al Ministero dell’ambiente con la proposta di difendere il Canale di Sicilia dalla corsa al petrolio e garantire una tutela duratura del mare, fonte di biodiversità e ricchezza per chi vive sulla costa.

A sensibilizzare la città termale contro ogni ipotesi di trivellazione è un comitato costituito su iniziativa di Mario Di Giovanna, un giovane ingegnere che ha più volte mostrato particolare sensibilità ambientale ed è riuscito per primo a “scovare” una serie di istanze di perforazione del mare che hanno interessato anche lo specchio acqueo antistante la città termale.

Oggi il Canale di Sicilia è minacciato da ben 29 richieste di ricerca di petrolio, di cui undici già autorizzate.Se le richieste fossero tutte approvate, le compagnie pagherebbero in totale poco più di 66 mila euro l’anno di canone per fare ricerca in un’area di oltre diecimila chilometri quadrati. Inoltre, se trovassero il petrolio, pagherebbero delle royalties tra le più basse al mondo.La tappa di Greepeace prevede l’arrivo di una barca a vela con sopra un gruppo di attivisti per sensibilizzare i siciliani e attivare gli amministratori locali affinché facciano pressione sul Ministro dell’ambiente per fermare i folli piani di esplorazioni petrolifere.

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