PROGETTO AQUILA DI BONELLI: INVOLATI IN SICILIA 30 GIOVANI. LIPU: “UN PASSO IN AVANTI PER SALVARE LA SPECIE DALL’ESTINZIONE”

Trenta giovani di aquila di Bonelli, una specie di rapace ad alto rischio di estinzione in Italia, si sono involati nelle scorse settimane in Sicilia grazie a un progetto portato avanti dalla LIPU-BirdLife Italia e da altre associazioni siciliane riunite nel coordinamento Tutela Rapaci Sicilia per combattere la piaga dei furti di pulcini al nido finalizzati al commercio illegale di rapaci. Un risultato, quello conseguito dal progetto, di straordinario valore conservazionistico, se si pensa che l’aquila di Bonelli, classificata nella nuova Lista rossa degli uccelli in Italia come “In pericolo in modo critico”, è ridotta in Italia a poche coppie nidificanti, quasi esclusivamente concentrate in Sicilia.

Nel complesso, il progetto “Sos Bonelli”, partito a marzo e concluso pochi giorni fa, ha controllato, anche con l’ausilio di telecamere e foto trappole, 25 siti di nidificazione dell’aquila di Bonelli, in pratica tutti quelli noti. Nei quattro siti di nidificazione a maggior rischio di bracconaggio si sono dati appuntamento 75 volontari, provenienti da diverse regioni italiane, che hanno attivato una sorveglianza continua sui nidi fino all’involo dei giovani. Durante il campo i volontari hanno inoltre effettuato un’operazione con il Cites, che ha portato al sequestro di due lanari accompagnati da documenti falsi.

“Trenta individui che si aggiungono alla popolazione di aquila di Bonelli sono un risultato senza precedenti, insperato fino a poco tempo fa, che fa aumentare la possibilità di salvare questa specie dall’estinzione – afferma Angelo Scuderi, coordinatore del progetto Sos Bonelli e consigliere LIPU – In tutti i siti monitorati, grazie all’impegno dei volontari, non si sono verificati atti di bracconaggio, e nessuna nidificazione è fallita a causa dell’uomo. Inoltre, considerando i due anni di progetto, abbiamo scoperto cinque nuovi nidi”.

Il progetto Sos Bonelli prese il via nel 2010, quando fu scoperto un traffico di nidiacei di rapaci ad opera di figure vicine al mondo della falconeria. L’anno scorso, grazie all’impegno di 39 volontari, il progetto ha raggiunto il suo primo importante step con l’avvio del monitoraggio delle popolazioni di aquila di Bonelli, capovaccaio, lanario e pellegrino e la sorveglianza di uno dei nidi di aquila di Bonelli depredati nel 2010, grazie alla quale si è ottenuto l’involo di un giovane.

“Stiamo lavorando con alcuni enti istituzionali siciliani, fondazioni, bandi europei per proseguire e incrementare il progetto con cui salvaguardare questa rarissima specie – commenta Fulvio Mamone Capria, presidente LIPU – Siamo sicuri che con un lavoro sinergico, nei prossimi anni, si potrà riportare l’aquila del Bonelli ad un livello di protezione e di conservazione più elevato, con benefici indotti anche per le attività agricole e lo sviluppo rurale, nonché per un turismo ambientale sostenibile che in Sicilia può essere un modello di rilancio”.

Il progetto Sos Bonelli è stato quest’anno parte integrante della campagna LIPU contro il bracconaggio (www.lipu.it), che l’Associazione ha lanciato nello scorso mese di aprile per raccogliere fondi da devolvere a favore delle attività antibracconaggio in tutto il Paese. Una campagna che proseguirà lungo tutto l’anno e che vedrà gli appuntamenti più importanti nel periodo autunnale e invernale con i campi antibracconaggio nel bresciano e nel cagliaritano.

Foto di Saverio Cacopardi

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