OSPEDALE, EMERGENZA SOVRAFFOLLAMENTO E TURNI MASSACRANTI. LA DENUNCIA DELLA CGIL
“Mancano infermieri, a Sciacca la Cardiologia è in grande difficoltà”. “Nonostante le rassicurazioni del direttore sanitario, Dott. Giuseppe Migliazzo, e del primario del reparto, Dott. Bono, continuano i ricoveri oltre ogni misura nel reparto di Cardiologia del P.O. di Sciacca”.
A denunciarlo è Alfonso Buscemi, segretario generale FP CGIL di Agrigento. “Non riusciamo a capire perchè si debba assistere ad una gestione così sconsiderata del percorso assistenziale del paziente all’interno del presidio – afferma Buscemi – tra l’altro al primario Bono abbiamo più volte rappresentato il problema del sovraffollamento, diventato ormai un fattore costante che rischia di creare le condizioni perché il trattamento dei pazienti non sia più adeguato dal punto di vista clinico-assistenziale, senza ricevere alcuna degna risposta”.
Alfonso Buscemi evidenzia le difficoltà affrontate da pazienti e familiari. “Si deve tener conto che il quadro tracciato mortifica la dignità dei degenti e quella delle loro famiglie, nonché una sovraesposizione a stress e grave rischio per gli operatori sanitari, costretti a lavorare con turni massacranti, e per il personale molto inferiore rispetto a quello previsto dalla normativa contrattuale”.
“E allora che si intervenga prontamente- dice Buscemi- e in modo adeguato per risolvere questi disagi, questi disservizi, rappresentati anche attraverso le proteste dell’utenza sugli organi di stampa. Riteniamo tutto questo gravissimo. Senza indugi chiediamo quindi che vengano presi immediati provvedimenti al fine di ripristinare la normalità all’interno dell’Unità Operativa di Cardiologia”.
Il sindacalista, infine, paventa l’idea di una denuncia all’assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo “per chiedere il suo intervento al fine di accertare le responsabilità, che imporrà poi l’adozione dei relativi provvedimenti, di coloro che informati della gravità della situazione non hanno fatto nulla per garantire la serenità agli operatori sanitari e la sicurezza ai pazienti”.