MARINELLO (PD): “E’ INIZIATA LA STAGIONE DEI POLVERONI”

In merito ad un’ipotesi di incompatibilità per la parentela con il cugino Marinello (Sogeir), il deputato regionale e consigliere comunale si toglie il sasso dalla scarpa

Con una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio Comunale, al Sindaco e al Segretario Generale del Comune, il deputato Vincenzo Marinello (PD) chiarisce la sua posizione. 

“É iniziata la stagione dei “polveroni- scrive. Il tempo è quello giusto: inizia l’estate e la Sicilia è un’isola, molto esposta alla rosa dei venti. E sono venti (soprattutto quelli politici) che soffieranno sempre più forti sino all’autunno. Dopo è lecito sperare (almeno questo!) in una relativa quiete. La “Tempesta elettorale”, comunque vadano le cose, sarà cessata”

Marinello traccia la cronistoria. “Il Comune riceve, in data 30 maggio scorso, una “strana lettera”. Il 31 maggio il Presidente del Consiglio Comunale la trasmette al Segretario Generale del Comune (che però l’ha già ricevuta in quanto è uno dei destinatari) e per conoscenza ai Consiglieri Comunali. Lodevole il tempismo, ma lascia di stucco la nota di accompagnamento. In essa si parla infatti di “problematica afferente la questione legata alla presunta incompatibilità del consigliere comunale Vincenzo Marinello”. E questo mi sembra grave: le opinioni di un cittadino della Repubblica Italiana, che svolge la sua professione a Milano, per il Presidente del Consiglia Comunale diventano già una “problematica” e una “questione”.

“A pochi giorni di distanza dalla elezione del Presidente del Consiglio Comunale e dal dibattito che l’ha accompagnata – scrive Marinello- si assiste ad un salto di qualità che non può sfuggire a nessuno e che promette bene per il futuro! Nella strana lettera, infatti, si parla di “possibile incompatibilità” di altro soggetto, cioè del “liquidatore della ATO Sogeir SpA Dr. Vincenzo Marinello” a causa della sua parentela entro il 4° grado con il Consigliere Comunale On. Vincenzo Marinello. E viene chiesta la rimozione di questa presunta “possibile incompatibilità” o con le “dimissioni del consigliere comunale Vincenzo Marinello o del Liquidatore Sogeir Vincenzo Marinello”.

Il parlamentare regionale chiarisce: “Per quanto mi riguarda è appena il caso di ricordare al Presidente del Consiglio Comunale che le norme in materia di ineleggibilità e incompatibilità peri consiglieri comunali sono quelle (e soltanto quelle) stabilite dalla legge; in Sicilia, dalla legge regionale 24 giugno 1986 n. 31, art. 9 (per l’ineleggibilità) e 10 (per l’incompatibilità). Il sottoscritto non rientra in alcuna delle fattispecie ivi previste. La Commissione Elettorale Centrale, presieduta da un magistrato, con verbale n. 41 cs ha proclamato risultati elettorali ed eletti al Consiglio Comunale. Il Consiglio Comunale nella sua prima riunione ha proceduto in primis alla convalida degli eletti. Appare pertanto risibile la paventata illegittimità degli atti consiliari. Non sussistendo alcuna condizione di incompatibilità del sottoscritto con la funzione di Consigliere Comunale, non può esistere né una problematica, né una questione: le norme elettorali, proprio per la loro delicatezza, hanno carattere rigido e non consentono né interpretazioni estensive, né altre questioni. Qualche considerazione merita la lettera per sua stranezza:

a) Proviene da uno studio legale che ha sede a Milano. Perché da così lontano? Non si può dire certo che il nostro territorio sia povero di professionisti forensi.

b) L’Avv. De Filippi non dice da chi ha ricevuto mandato ad agire. Sta forse esercitando una “azione popolare” mirata a fare rispettare le regole del diritto, presumibilmente violate? Ovvero vuole coprire la viltà del mandante, occultando il suo nome? (

c) Viene citato l’art. 77 del D. Lgs n. 267/2000 che non equipara, ma riconosce lo status di “amministrare” a sindaci, assessori e consiglieri comunali (e di altri istituzioni locali), ma “al soli fini del presente capo”. E il capo disciplina il regime delle aspettative, dei permessi e delle indennità degli amministratori degli enti locali. Che ci “azzecca” con l’incompatibilità dei consiglieri comunali?

d) La lettera dell’avvocato milanese è indirizzata anche, anzi in primis, alla Procura della Repubblica (si presume di Sciacca). Perché?

L’eventuale presenza di incompatibilità non configura alcun reato. Ove l’incompatibilità dovesse sussistere, essa porta alla decadenza dell’incarico. E in ogni caso la materia è di competenza del giudice civile, non di quello penale. Ripeto: perché interessare anche la Procura? Ignoranza o atto di terrorismo politico (sia pure banale)? Ritengo pertanto che, se non sussistano particolari esigenze di sollevare polveroni, la problematica possa essere considerata conclusa per inesistenza della materia prima Per aspetti relativi alla Sogeir la competenza appartiene ad altri organismi istituzionali, davanti ai quali ognuno farà valere le proprie ragioni”

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