BRUNETTO, IL PRECURSORE DELLA CRISI DELL’MPA
Carmelo Brunetto è un precursore, un uomo che guarda oltre l’attuale e volge lo sguardo oltre il perimetro che altri non riescono a vedere. Prima della scadenza per la presentazione delle liste elettorali, Brunetto sancì l’addio all’Mpa, salutando tutti e troncando la sua esperienza dentro quello che “fu” il partito autonomista di Raffaele Lombardo.
L’Mpa è in frantumi, lo stesso leader Lombardo ieri ha constatato che il suo è “diventato un partito del potere”, dimenticando, però, che è proprio lui l’artefice della scalata al potere senza ritegno. I suoi lo copiano in maniera egregia, semmai.
Autorevoli esponenti dell’Mpa sono in rotta di collisione, come Carmelo Lo Monte e Lino Leanza. Senza dimenticare che già Francesco Musotto è un esodato. L’Mpa è sull’orlo di una crisi irreversibile, che si aggrava avvicinandosi la data del 22 maggio, quando quasi certamente Raffaele Lombardo rassegnerà le dimissioni. Poi lo attende il processo.
Diversi dirigenti regionali del partito di Lombardo non hanno digerito la considerazione di Lombardo, quella del “partito del potere”. Risponde Lino Leanzo in maniera dura: “Il partito non c’è perchè non c’è mai stato e non è mai cresciuto perchè tutto è concentrato in una sola persona”.
Dunque, l’Mpa si avvia verso il tramonto. Un partito basato sulla gestione del potere non può avere un futuro senza la gestione dello stesso potere. E ciò che unisce i lombardiani pare proprio la voglia matta del potere.
Carmelo Brunetto, in fondo, ha intuito da tempo l’arrivo della tempesta che si sta abbattendo sull’Mpa. Ha detto addio, come un precursore ha letto in anticipo ciò che accadrà in futuro.