IL CGA DA’ TORTO AL PREFETTO DI AGRIGENTO: LA COOPERATIVA PUO’ SVOLGERE L’ATTIVITA’ DI RICOVERO DI MINORI STRANIERI
Il Cga dà torto al prefetto di Agrigento. B.C. di 37 anni di Campobello di Licata è presidente del consiglio di amministrazione di una cooperativa sociale che si occupa dell’attività di ricovero di minori stranieri.
Nel mese di dicembre dell’anno scorso il comune di Campobello di Licata disponeva la risoluzione del contratto stipulato con la detta cooperativa a causa di un’informativa prefettizia. Esercitato il diritto di accesso agli atti ai sensi della cd. legge sulla trasparenza amministrativa la trentasettenne campobellese apprendeva che secondo la prefettura di Agrigento sussisteva il pericolo di condizionamento da parte della criminalità organizzata per effetto di alcuni legami di parentela, di cui uno con un soggetto deceduto.
La cooperativa proponeva allora un ricorso giurisdizionale, con il patrocinio dell’avv. Girolamo Rubino, sostenendo che l’informativa prefettizia non può essere sorretta esclusivamente dalla sussistenza di rapporti parentali.
Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la regione siciliana in sede giurisdizionale, Presidente il dr. Paolo Turco, Relatore il cons. Pietro Ciani, condividendo le censure formulate dall’avv. Rubino, secondo cui i vincoli parentali non si appalesano in grado di condizionare l’attività della ricorrente, ha sospeso gli effetti dei provvedimenti impugnati, ed ha condannato l’Amministrazione resistente anche al pagamento delle spese di giudizio, liquidate in euro mille , oltre Iva e cassa di previdenza forense.
Pertanto, per effetto della propnunzia resa dal Cga, la cooperativa di Campobello di Licata potrà continuare ad espletare l’attività di ricovero di minori stranieri.