DONNA, RISORSA DELLA POLITICA? A SCIACCA SOLO A PAROLE

Le parole non mancano, anzi abbondano. La donna è una risorsa preziosa, anche nel campo della politica. Siamo tutti d’accordo. C’è chi lo è di più, a parole, come spesso capita nella nostra classe politica locale. Nei fatti, invece, la donna rimane distante dallo scenario politico. Qualche rara eccezione, con Mariolina Bono, Mariella Campo, Tiziana Russo, Lilla Piazza, Elvira Frigerio, Irene Carlino. Molto probabilmente dimentico qualche nome, ma questo a conferma che la donna in politica è davvero una rarità, almeno a Sciacca.

La giunta più maschilista è stata quella di Vito Bono, che ha precluso ogni possibilità alla presenza femminile. Sia Ignazio Messina, Ignazio Cucchiara, Mario Turturici, si sono fatti collaborare in giunta da donne.

Oggi c’è la corsa alla ricerca del nome femminile. Ma è una necessità imposta dalla nuova legge elettorale che prevede il 25% della presenza femminile nelle liste dei candidati al Consiglio comunale. Vi è un corso una “caccia” al nome rosa, più che per dovere che per convinzione.

E qui la classe politica sbaglia. Una nuova linfa allo stallo amministrativo della nostra città è urgente, necessario. Molto probabilmente sarebbe più utile una percentuale che vada al di là del 25%. Speriamo che stavolta, anche su spinta della legge, si possa vedere un’aula consiliare con più tailleur. Ma soprattutto devono essere convinte le donne. Si facciano avanti, c’è bisogno di loro.

 

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