FRATICIDIO: ASSOLTO VINCENZO GUDDEMI, ERA INCAPACE DI INTENDERE E DI VOLERE
Il giudice ha disposto la misura di sicurezza della libertà vigilata per 4 anni presso la casa di cura “Giglio” di Sciacca
Il Gup del Tribunale di Sciacca, Roberta Nodari, ha assolto Vincenzo Guddemi dall’accusa di omicidio. Al momento del feroce delitto del fratello era incapace di intendere e di volere. Lo stato di incapacità è stato sancito dalle risultanze delle due perizie psichiatriche, una disposta dal Tribunale, e l’altra dalla pubblica accusa, su Vincenzo Guddemi, riberese di sessanta anni, accusato di aver ucciso il fratello Giuseppe la notte del 29 settembre del 2011.
Il dispositivo è stato emesso oggi alle ore 15:40; Il Gup Roberata Nadori ha disposto la misura di sicurezza della libertà vigilata per 4 anni presso la casa di cura “Giglio ” di Sciacca. Guddemi è stato difeso dall’avvocato Antonino Tornambè.
Il pm Giovanni Lucio Vaira aveva chiesto la libertà vigilata per un periodo di 5 anni.
Vincenzo Guddemi era accusato di aver accoltellato a morte il fratello per un pretesto collegato ad una presunta manomissione di uno scaldabagno. Motivo che avrebbe celato, secondo l’accusa, risalenti e costanti rancori, mai sopiti, derivanti da invidie e gelosie.
Nella foto: a sinistra Giuseppe, a destra Vincenzo Guddemi, il fraticida.