I partiti si incontrano, disegnano ipotesi di alleanze, ma attendono un segnale, che ancora non arriva, da Fabrizio Di Paola

Editoriale di Filippo Cardinale

E’ atteso, quasi come un messia. Fabrizio Di Paola è di fronte ad una svolta impegnativa. E’ indubbio che la sua discesa in campo, impegnandosi direttamente nella candidatura a sindaco, è attesa da molti. E’ pleonastico, come nascondersi dietro un dito. Il dopo Vito Bono ha scosso lo scenario politico, toccato da un vento primaverile portatore di sonnolenza. Da un lato la maggioranza che si è dissolta con l’abbandono della nave da parte del nocchiere, sceso in fretta incapace di navigare in mari tempestosi. Dall’altro, una opposizione che chiedeva le dimissioni di Vito Bono, ma che è stata colta di sorpresa dal concretizzarsi di quanto, almeno a parole, auspicava.

Lasciando, per il momento, scie come quella di due ex sindaci, Ignazio Messina e Mario Turturici, oggi il palcoscenico politico sembrerebbe orientarsi sul déjà vu. Pdl, Pid, Grande Sud, Udc e Patto per il Territorio, da una parte. Dall’altra, lo stesso equipaggio che era a bordo della nave abbandonata dal loro nocchiere, cioè Api, Pd, Fli e Mpa. Il tentativo di creare una Grosse Koalition per fronteggiare la grave situazione della città sembra essere svanito. Mentre a Roma tale forma di appoggio al Governo ha consentito la stura ad una vecchia politica ingessata e incapace di fare riforme, a Sciacca le menti eccelse della politica sono ispirate dal più radicale conservatorismo. Gelosie, personalismi, risentimenti atavici si pongono davanti, e da freno, alle reali esigenze della città. La situazione sembra in stallo, ma i tempi stringono e bisogna fare presto.

Lo scacchiere politico pare abbia già diviso le parti in corsa: tutto come prima. C’è, però, un elemento che potrebbe rappresentare una mossa dirompente capace di creare una ulteriore possibilità di fare scacco matto. Quella Grosse Koalition potrebbe concretizzarsi se l’avvocato Fabrizio Di Paola assumesse quella scelta che in molti gli sollecitano. Scendere in campo direttamente, anche contro il diniego del Pdl. Almeno di quel Pdl che fa riferimento al parlamentare Giuseppe Marinello. E’ opinione diffusa, e si raccoglie abbastanza facilmente, che una scelta di autonomia da parte di Fabrizio Di Paola convoglierebbe sul suo profilo l’adesione non solo di partiti moderati e centristi, ma anche di numerose aree associazionistiche che vedono favorevolmente la scesa in campo di Fabrizio Di Paola.

L’avvocato, nella ipotesi del suo impegno di autonomia, potrebbe rappresentare quel terreno fertile capace di far germogliare quella Grosse Koalition di cui con insistenza si parla. Tale premessa conduce, però, al bivio che si replica. L’avvocato Fabrizio Di Paola si trova di fronte ad una scelta. L’ennesima. Rispettiamo la sua riflessione senza, però, dimenticare, che le trappole tese sul suo sentiero sono state tese ripetutamente con gesta di ignobiltà. Al di là del profilo amministrativo-politico che l’avvocato possiede, il nocciolo della questione è la sua strategia politica.

Molto probabilmente, su questo campo la sua difesa non dispone di radar in grado di intercettare in tempo utile le trappole che man mano gli “amici” gli predispongono. In due strutture cittadine, una alla Regia di Kokalos e l’altra al Grand Hotel delle Terme, nei confronti dell’avvocato sono state profusi aggettivi di beatificazione. Nella prima gli autori hanno dimostrato di essere subdoli ed escarioti, nella seconda, è prevalso solo il sentimento di circostanza al quale non ha trovato seguito concreto nessun elemento. Tra l’altro, quest’ultimo autore ha seri problemi organizzativi all’interno del suo partito.

L’avvocato Di Paola non ha, certamente, bisogno dei nostri suggerimenti politici. Anche perché il nostro compito è quello di fare giornalismo. Sappiamo bene che la politica è fatta di tempi. C’è il tempo dei sentimenti, ma c’è il tempo, anche, di assumere quelle scelte cui si aspira e dare seguito alle parole che in diversi interventi si pronunciano in favore del bene e dell’interesse della città. Una scelta di Di Paola, e questa è la visione giornalistica, quella cioè che ci interessa di più, siamo convinti, però, possa creare dinamismo a quella politica statica che regna nella nostra città. Il tema di questi giorni è anche sulla scelta di Di Paola. La faccia, qualunque essa sia, ma mostrando quella determinazione che in tanti aspettano.

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