25 ANNI PER UN RISARCIMENTO: CONDANNATO MINISTERO DI GIUSTIZIA. NELL’INCIDENTE, CAUSATO DA UN MENFITANO, MORIRONO 4 PEDONI
Nell’anno 1978 il sig. B.S. di Menfi procedendo con il suo autocarro lungo la SS 115 in località “barone” del territorio del comune di Agrigento sorpassando una colonna di veicoli falciò i pedoni che si trovavano sulla strada causando la morte di quattro persone e cagionando gravissime lesioni ad altro quattro persone , tra cui il dr. V.I. di Palma di Montechiaro, di 64 anni.
Quest’ultimo nell’anno 1983 assieme ad altri soggetti coinvolti nel sinistro convenne in giudizio la compagnia assicuratrice la fondiaria ed il responsabile del sinistro innanzi il tribunale civile di Agrigento per essere risarcito dei danni subiti. Nell’anno 2008 la corte di appello di Palermo terza sezione civile definì il giudizio, protrattosi complessivamente per oltre venticinque anni, segnatamente ventuno anni per il primo grado di giudizio innanzi il tribunale di Agrigento e quattro anni per il giudizio di appello. Il medico palmese aveva ottenuto per effetto del giudizio civile iniziato oltre venticinque anni prima la somma di euro ventimila seicentocinquantotto, oltre gli interessi legali sulla somma liquidata rivalutata anno per anno sino alla data di pubblicazione della sentenza di primo grado ma, non contento di ciò, ha promosso un giudizio innanzi la corte di appello di Caltanissetta, con il patrocinio dell’avv. Girolamo Rubino, per il risarcimento del danno morale subito per effetto dell’irragionevole durata del giudizio, protrattosi per oltre venticinque anni.
La corte di appello di Caltanissetta, sezione civile, presidente il dr. Michele Perriera, relatore il consigliere dr. Franceso Provenzano, ritenendo fondato il ricorso patrocinato dall’avv. rubino, lo ha accolto , condannando il ministero della Ggiustizia al pagamento in favore del medico palmese della somma di euro quindicimilaquattrocentocinquanta, oltre interessi legali dalla data della domanda, e condannando il ministero della giustizia al pagamento delle spese processuali , liquidate in euro milleduecentoottantacinque, oltre iva e cassa di previdenza forense, disponendo la trasmissione del provvedimento al Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione ed al Procuratore Generale della Corte dei Conti.