PER NON RITROVARCELA DAVANTI LA NOSTRA COSTA
Il comitato “Stoppa la piattaforma”, ha illustrato ieri pomeriggio le ragioni della protesta e della mobilitazione
Ieri pomeriggio si è svolta la conferenza stampa del comitato “Stoppa la piattaforma”. Nella sede della Lega Navale di Sciacca, sono stati evidenznaiti i punti salienti delle strategie di protesta, portata avanti con la consegna delle opposizioni ben supportate da documenti illegittimi e relazioni carenti.
Questa la situazione attuale:
• sono state richieste 2 concessioni petrolifere a Nome della Northen Petroleum per complessivi 430 kmq a Sud di Sciacca (circa 12 miglia) e fino ad Agrigento
• Inizio procedure il 5 dicembre scadenza il 5 Febbraio
• sono state riscontrate irregolarità nella pubblicizzazione (mancanza del titolo, città importanti e con sicuri impatti non avvertite) • irregolarità nella presentazione ( mancano le firme e le figure abilitate) • Non vengono considerate nell’impatto ambientale le azioni di trivellazione
Le richieste di ricerca petrolifera contengono forti criticità che possono mettere in serio rischio la nostra costa. Questi i motivi: 1) Vicinanza alla costa, 2) Trivellazioni in acque profonde (dai 74 a oltre i 600 metri), 3) Vicinanza al vulcano Empedocle, 4) Vicinanza a zone sismiche e a faglia attive, 5) Zona di pesca e riproduzione numerose specie ittiche di importanza commerciale, principalmente Gambero Rosa, 6) Vicinanza ai Banchi: banco Vascifunni, Banco Avventura, Banco Nerita etc aree di importanza strategica per la salvaguardia della Vita e della Biodiversità nel mediterraneo, 7) Presenza della controcorrente di Risalita AVB (Adventure Vortex Bnak): che porterebbe eventuali fanghi e idrocarburi sversati direttamente sulle coste di Sciacca.
Ma ci sono anche altre criticità che vanno segnalate con forza: 1) Criticità del permesso di Ricerca in quanto sia la società che lo Studio Ambientale sono un po più seri di quelli precedenti, 2) Criticità dei tempi: il Comitato ha avuto solo 72 ore di tempo per redigere le osservazioni.
Il Comitato “Stoppa la piattoaforma”, cui aderisce il Corriere di Sciacca, che ha sottoscritto le opposizioni presentate alle autorità competenti, ha messo in atto le seguenti azioni:
1) Telegramma Urgente a tutte le autorità regionali e Nazionali con competenze in materia, 2) Allertato tutti i rappresentanti ed ex rappresentanti regionali e Nazionali, 3) Allertato tutti gli organi di Stampa.
Alcuni risultati si sono già conseguiti: 1) Interpellanza da parte dell’On. Giuseppe Marinello, 2) Osservazioni effettuate dal Comune di Sciacca, 3) Osservazioni effettuate dal Comune di Realmonte, 4) Varie delegazioni negli uffici Regionali, 5) Grande lavoro di Rete con personalità di spicco a livello Nazionale e Internazionale, 6) Oltre le osservazioni tecniche del comitato, circa 50 Osservazioni controfirmate raccolte in meno di 48 ore ed inviate al Ministero e altre 100 inviate grazie alla collaborazione dei comitati di Abruzzo (dott. D’Orsogna) e Pantelleria (Alberto Zaccagni e Guido Picchetti).
Per dare forza a tutto ciò è necessario ancora svolgere le seguenti azioni: 1) Urgentemente la Regione deve fare le proprie osservazioni, 2) C’è la necessità di un azione legislativa che ci tuteli (attraverso la creazione di un AMP, l’aumento delle Royalty, la riduzione delle aree dove andare a trivellare a fronte del recente aumento targato governo Prodi).
Per evitare che ci ritroviamo davanti le nostre coste piattoaforme petrolifere che creeranno pericoli e danni sopra esposti, è necessario anche il coinvolgimento dell’opinione pubblica e di tutta la classe politica.