OMICIDIO MENDOLA: CONFERMATA IN APPELLO CONDANNA A 16 ANNI E 8 MESI PER CENTINARO
La Corte d’Assise di Appello di Palermo, presieduta dal giudice Trizzino e a latere da La Commare, ha confermato la sentenza di condanna a Onofrio Centinaro, quarantasettenne di Alessandria della Rocca, di 16 anni e 8 mesi di reclusione, così come inflitta in primo grado con il rito abbreviato. Centinaro è accusato dell’omicidio di Antonino Mendola, trentasettenne di Alessandria della Rocca.
La Corte d’Assise d’Appello non ha accolto l’aggravante per futili motivi. Per quanto riguarda il risarcimento del danno, rimane la condanna come stabilito nel processo di primo grado. La parte civile è stata rappresentata dall’avvocato Fabrizio Di Paola, per la moglie Zinella Catagnino e per i tre figli minori, e dall’avvocato Maurizio Gaudio, per la madre e i fratelli della vittima. Questo il risarcimento di 1.245.000 euro così suddivisi: € 250.000 per la moglie e per ciascuno dei tre figli; 125.000 euro per la madre e 60.000 pe ciascuno dei due fratelli.
L’omicidio avvenne l’8 febbraio del 2010 ad Alessandria della Rocca. La vittima, Antonino Mendola, 37 anni, del luogo, lascia la moglie e 3 figli, era titolare assieme alla moglie del bar “Caffè Roma”, situato nella strada principale del piccolo comune agrigentino. L’autore del delitto, Onofrio Centinaro, 45 anni, imprenditore edile, sposato e padre di 2 figli, è anch’egli di Alessandria della Rocca. Il fatto avvenne via Magazzini, una traversa di Largo Portella, davanti la saracinesca di un garage, al cui interno un gruppo di giovani stava ultimando l’allestimento di un carro allegorico, per la sfilata di carnevale. Alla base del delitto, un diverbio tra Mendola e il figlio sedicenne di Centinaro.
Compiuto il delitto, l’imprenditore si era rifugiato a casa. I carabinieri, raccolte le prime testimonianze, raggiunsero Centinaro a casa. Ammanettato e portato in caserma, confessò l’omicidio.