APPELLO “FACE OFF”, IERI PRIMA UDIENZA. FU IGNAZIO CUTRO’ A DENUNCIARE GLI ESTORTORI
E’ iniziata ieri l’udienza del processo d’appello “Face Off”, conclusasi in primo grado, a Sciacca, con 5 condanne e una assoluzione. L’udienza si celebra alla VI sezione della Corte d’Appello di Palermo. Ha relazionato il Presidente. I difensori degli imputati hanno richiesto l’acquisizione di alcuni documenti quali un attestato da parte del Comune di Bivona in cui vengono elencate i lavori pubblici effettuati dall’imprenditore Ignazio Cutrò, le acquisizioni spontanee di Cutrò al pubblico ministero e l’audizione dell’ex boss agrigentino, Giuseppe Falzone. La prossima udienza è fissata per il 7 febbraio. Per quella data è prevista l’eventuale interlocuzione del pubblico ministero, oltre alla sua requisitoria.
In primo grado, il collegio giudicante del Tribunale di Sciacca, presieduto da Andrea Genna e a latere dai giudici Carmen Bifano e Michele Guarnotta, aveva inflitto condanne per complessivi 66 anni e mezzo di reclusione, un’assoluzione, oltre alla confisca della Beton Calcestruzzi 2000 e di altri beni e titoli. Queste le condanne: 13 anni a Luigi Panepinto, quarantaquattrenne di Bivona; 14 anni e 6 mesi a Maurizio Panepinto, di trentottenne di Bivona; 10 anni a Marcello Panepinto, trentaseienne di Bivona; 13 anni e 3 mesi a Giovanni Favata, settantunenne di Alessandria della Rocca; 15 anni e 9 mesi a Domenico Parisi, quarantenne di Torino ma residente a Bivona. E’ stato assolto il settantanovenne Vincenzo Ferranti, di Santo Stefano di Quisquina. Agli imputati è stato riconosciuto il reato di associazione mafiosa operante nel territorio di Bivona e quello di estorsione.
Determinanti sono state le denunce dell’imprenditore Ignazio Cutrò.