ENERGIA ALTERNATIVA: “SCIACCA NON E’ UN FAR WEST”. NOSTRA INTERVISTA A SIMONE DI PAOLA
Il dibattito sui mega impianti di produzione di energia da fonti alternative si è acceso in città. L’opinione pubblica è allarmata e preoccupata dalla possibilità che il territorio saccense venga deturpato irreparabilmente da investimenti che puntano a far deragliare dal binario dello sviluppo turistico la nostra Città. Il tutto senza neanche un minimo di opposizione da parte dell’Amministrazione a progetti faraonici. Nel dibattito, interviene il consigliere comunale dell’Api, Simone Di Paola, che abbiamo intervistato.
Simone Di Paola, si ha la sensazione che Sciacca sia diventata meta preferita di chi intende realizzare maga progetti di impianti di produzione di energia da fonti alternative?
“La nostra città è diventata una zona franca? “Da troppo tempo, non si comprende fino a che punto in buona fede, una certa parte della classe dirigente di questa Città continua a dare alla cittadinanza l’impressione che sul tema dell’insediamento di nuove postazioni di energia alternativa ( eolico e fotovoltaico ) le competenze degli Enti Locali siano pari a zero e che tutto sia affidato esclusivamente a decisioni da assumersi in seno a conferenze di servizi indette dalla Regione”.
Se un imprenditore decide di investire in una qualsivoglia parte del nostro territorio, perfino la più pregevole sotto il profilo paesaggistico ed ambientale, ed ottiene il via libera da Palermo, l’Amministrazione Comunale non può farci proprio nulla e deve subire in silenzio senza fiatare?
“Questo è vero in parte: è vero che i Comuni sono semplicemente invitati alle conferenze di servizi indette dalla Regione in tema di nuovi insediamenti di energie alternative e che in quella sede non hanno diritto di veto. Ma è anche vero che in quella sede essi, per il tramite degli uffici tecnici, hanno facoltà di presentare controdeduzioni ed osservazioni, tanto sotto il profilo politico urbanistico, quanto dal punto di vista dell’impatto ambientale, che se ben motivate i vertici regioni non possono non tenere in debita considerazione”.
E’ possibile citare un esempio?
“Questo è stato fatto, tanto per intenderci, allorquando ci si è opposti alla realizzazione del cosiddetto “Parco Cassero”, giudicato eccessivamente invasivo e che avrebbe potenzialmente devastato una zona ad alto pregio ambientale e paesaggistico. Senza considerare il fatto che questo Consiglio Comunale, con un atto di indirizzo approvato all’inizio della consiliatura, ha detto, con chiarezza disarmante, no a qualsiasi insediamento di tipo eolico nel nostro territorio ed ha proposto forti riserve rispetto ad una eccessiva proliferazione di insediamenti fotovoltaici, senza alcun criterio ne limite”.
Però, rimane un forte dubbio che pervade l’opinione pubblica. Un terreno diventa fertile, come Sciacca, se si percepisce che l’Amministrazione non oppone adeguata resistenza a iniziative che, invece, destano protesta altrove, anche in Comuni a noi limitrofi.
“A me pare che sia venuto il momento di piantarla con atteggiamenti di supina rassegnazione che denotano a mio parere la volontà, da parte di qualcuno, di volersi deresponsabilizzare rispetto all’ipotesi, tutt’altro che remota, di una selvaggia depredazione del nostro territorio da parte di imprenditori del settore, senza limiti ne criteri, alla faccia della tanto decantata vocazione turistica di Sciacca”!
Qual è il rimedio per resistere all’assalto della diligenza?
“Esiste uno strumento di pianificazione urbanistica che, senza dire no in modo preconcetto e pregiudiziale alle energie rinnovabili, tutela e salvaguarda l’identità e l’integrità del nostro territorio. E’ uno strumento che oggi è diventato per noi del’API assolutamente irrinunciabile: si tratta del Piano comunale energetico. Si tratta, in parole povere, di individuare delle aree del nostro comprensorio ove ammettere insediamenti di questo tipo, fissando a monte in modo rigido ed intransigente criteri e paletti dalle quali sarebbe impossibile derogare, essendo il Consiglio Comunale organo supremo in tema di pianificazione urbanistica.Ebbene, abbiamo già chiesto agli uffici di attivarsi in tal senso e pretendiamo che l’Amministrazione Comunale dia priorità assoluta a questo tema, perché Sciacca non può diventare il “Far West” delle energie alternative”.